(ASI) "Nei giorni scorsi si è tenuta una seduta del Consiglio Regionale che passerà alla storia non per quello che è stato detto e fatto ma per quello che non è stato né detto né fatto. Infatti, la seduta n. 24 dell’01.08.2016 del Consiglio Regionale della Calabria era una delle pochissime occasioni, viste le sue rare riunioni, affinchè il Consiglio Regionale si potesse occupare delle recenti inchieste giudiziarie promosse dalla Direzione. Distrettuale Antimafia e dalla
Procura della Repubblica di Reggio Calabria denominate “Fata Morgana”, “Rhegion”, “Mamma Santissima” e “Alchemia” che hanno cominciato a scoperchiare il verminaio del blocco di potere politico-affaristico-massonico-mafioso che domina a Reggio Calabria e che toccano anche pesantemente il Consiglio Regionale della Calabria.
Ma durante la seduta su tutto questo è calato il silenzio tombale.
Non si è parlato delle inchieste, ma cosa ancora più grave non si è parlato e non si è assunta nessuna iniziativa neanche sulla scandalosa vicenda che riguarda il Vicepresidente del consiglio regionale Francesco D’Agostino sulla quale nel Consiglio Regionale tutti, nessuno escluso, hanno mantenuto un religioso silenzio per non disturbare i manovratori: in questo caso ci sono i manovratori palesi, da Oliverio a Irto, e poi ci sono anche quelli occulti dietro le quinte, ben presenti nel Palazzo Campanella.
Ricordiamo che il Vicepresidente del consiglio Regionale, di area PD e diretta emanazione di Oliverio, Francesco D’Agostino è indagato per reati di ndrangheta.
Per comprendere la gravità della vicenda è doveroso ricordare che la Dda ha addirittura formalmente chiesto l’arresto del Vice Presidente Francesco D’Agostino in quanto nei suoi confronti si ipotizza il gravissimo reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dall'avere agevolato la 'ndrangheta.
Ebbene non c'è stato un solo consigliere che ha sollevato il problema, nè di maggioranza nè di fintaminoranza. Il PD con i suoi esponenti regionali e locali sforna comunicati e dichiarazioni in cui fa sfoggio di una legalità parolaia che non corrisponde affatto alla concreta pratica politica, poiché nei fatti il PD insieme a tutto il Consiglio Regionale si dimostra complice e connivente di un personaggio indagato per ndrangheta, alla faccia della legalità e della lotta alla mafia di cui costoro blaterano.
E’ stato uno spettacolo davvero indecoroso che offende la Calabria e i calabresi che sono le vittime di una vera e propria occupazione delle Istituzioni da parte delle cosche della ‘ndrangheta.
Questo indecente unanime silenzio che la dice lunga su quale sia la sensibilità del PD sul tema della legalità, impone alla parte sana e pulita della Calabria di reagire con forza e determinazione.
In tal senso, interpretando il sentimento comune dei calabresi onesti, esausti ed indignati per l’andazzo che caratterizza le istituzioni, torniamo a chiedere le immediate e improcrastinabili dimissioni di D’Agostino dalla carica di Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria.
Non comprendiamo come sia possibile che, oggi, il PD nei fatti difenda l’indifendibile D’Agostino facendo finta di niente e sperando, con la pagliacciata dell’autosospensione, che la pesantissima vicenda cada nel dimenticatoio".
E' quanto dichiara con una nota il Coordinamento regionale del Partito Comunista Italiano della Calabria