(ASI) Roma – “Le carenze nei controlli delle Istituzioni non sono più ammissibili. Se non saranno presi seri provvedimenti a riguardo, i soliti a pagare saranno i cittadini italiani, io chiedo che paghino i responsabili dell’incuria e di questo scempio ambientale.
Se vale il principio “chi inquina paga” vogliamo sapere chi è il responsabile di quanto accade a Melilli e perché da anni non siano fatti opportuni controlli visto che la raffineria scarica a mare indisturbata” commenta così Samuele Segoni, deputato di Alternativa Libera alla Camera dei deputati che ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente sulla Raffineria ISAB Impianti Sud, nella frazione di Melilli (provincia di Siracusa), che dal 2009 scarica direttamente a mare tramite il Canale Alpina. Segoni lamenta il rischio di una possibile sanzione pecuniaria a causa del mancato rispetto da parte dell’Italia della direttiva Europea che impone di raggiungere un buono stato delle acque entro il 2015.
“La Sicilia è una delle regioni italiane più carente d’infrastrutture di depurazione delle acque marine reflue urbane, mancano seri accertamenti. Vorremmo davvero un cambio di rotta perché il malgoverno ricade sui nostri amati mari, dove amiamo nuotare d’estate, e si ripercuote sull’ecosistema marino e sulla salute di tutti noi”.
Il deputato ha chiesto al Ministro Galletti se intenda verificare in che modo siano stati utilizzati i fondi statali stanziati per i controlli sulle qualità delle acque del mare e se è in grado di fornire un dettagliato resoconto sulle attività intraprese dai commissari straordinari, ha domandato inoltre se non reputi intervenire sul caso di Melilli.