(ASI) Roma - “L’Italia è stata attraversata da numerosi stragi: da Portella della Ginestra il primo maggio 1947, alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, le bombe di piazza Fontana e quelle del ’92-’93, da stragi di mafia con mandanti ancora oggi sconosciuti fino a Ustica e all’Italicus.
Centinaia di morti, che spesso non hanno mai avuto giustizia. Troppe stragi smarrite nei labirinti della verità e della giustizia. Dietro le strategie del terrore, si sono annidate mani che appartenevano agli apparati dello Stato, impuniti dietro la loro coltre di potere e protezioni. Il reato di depistaggio che diventa legge segna un momento storico per il nostro Paese. Abbiamo lavorato con dedizione per oltre due anni a questa legge, e votiamo favorevoli con profonda convinzione”. Così i membri M5S della commissione Giustizia alla Camera.
“Ancora una volta abbiamo dimostrato che sulle buone leggi lavoriamo con spirito costruttivo, che agiamo nell’interesse dei cittadini e della democrazia - aggiungono - Avremmo voluto alcune specifiche per migliorare il testo, come prevedere che il depistaggio fosse un reato per tutti e non solo per i pubblici ufficiali. Volevamo che i tempi di prescrizione fossero molto più lunghi ed estesi a tutto il reato di depistaggio e non solo ai casi più gravi com’è ora e che il decorso della prescrizione iniziasse dal momento dell’iscrizione della notizia di reato, e non da quando è stato commesso il fatto come prevede il nostro codice penale. Vorremmo anche che l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ci fosse per qualsiasi tipo di condanna per depistaggio e non solo come ora, se superiore a 3 anni. Comunque - concludono - ci riteniamo soddisfatti. Ogni volta che una strage ha segnato la storia democratica dell’Italia si è messa subito in moto la macchina del depistaggio: carte, documenti e anche testimoni scomparsi. Una continua mortificazione della verità, sulle spalle delle vittime e dei loro familiari, ma da oggi si cambia. Mandanti ed esecutori e soprattutto coloro che coprono disegni oscuri per incidere sul sereno cammino democratico potranno essere processati. Oggi finalmente c’è una legge sul depistaggio e non si torna più indietro”.