Nei collari dei cani nascondono droga? Il Prefetto intervenga. La Raggi convochi tavolo per rilancio del Tevere
(ASI) Roma - “La storia del povero Beau Solomon, lo studente americano annegato appena arrivato in città, e la probabile riapertura dell’inchiesta sulla scomparsa di Carnicci, evidenziano un lato oscuro di questa città, una realtà di cui si sa poco e che nasconde più di un’ombra. Se Roma, come da anni sta tentando di fare, vuole riaprire il Tevere alla città, ai turisti e al mondo deve farlo con la certezza che ogni area di questa città possa essere considerata sicura e controllata. A maggior ragione se riguarda un’area fluviale in pieno Centro Storico. Servono controlli sui punkabbestia, verificare le loro attività, soprattutto se a quanto pare molti di loro si occupano di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttando i collari dei propri cani come sicuri nascondigli di droga. A nostro avviso il Prefetto dovrebbe intervenire immediatamente: servono presidi di polizia fissi, controlli tramite utilizzo di biciclette e cavalli”, così in una nota Fabrizio Santori e Francesco Figliomeni, rispettivamente consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia.
“Ma non solo. E’ necessario un progetto più ampio di risanamento del Tevere, che non solo sia nelle condizioni di mettere in sicurezza gli argini, ma anche di riqualificare le aree più periferiche, che hanno eccellenti potenzialità in termini paesaggistici e faunistici. Ma, ad oggi, ciò che vediamo sono baraccopoli e discariche sulle sponde più periferiche del nostro fiume e sbandati che frequentano l’area fluviale del Centro Storico: forme di degrado e illegalità che non valorizzano uno dei patrimoni storici della nostra città e che feriscono gravemente l’immagine di Roma, anche a livello mondiale. Starà al sindaco Raggi convocare in tempi brevi un tavolo di confronto tra Comune, Regione, Autorità di Bacino, Capitaneria di Porto, Prefettura, Sovrintendenza e Ministero della Difesa”, concludono Santori e Figliomeni.