(ASI) “Da quel che emerge dalle inchieste giornalistiche risulterebbe che Dakka e il ristorante dov’è avvenuto il tragico eccidio erano zone ad alto rischio terrorismo, nelle quali si stavano formando ed entrando in azione cellule islamiche estremiste.
Ci chiediamo se questo stato di incipiente minaccia fosse stato comunicato alle ambasciate occidentali o direttamente ai cittadini abitualmente presenti nel Paese asiatico per lavoro. Perché quando accadono tali tragedie si ha l'obbligo di capire cosa non abbia funzionato per evitare che si ripetano episodi analoghi.Le domande cui il governo deve rispondere, anche in seguito alle sue relazioni diplomatiche, sono: si poteva evitare questa mattanza? Perché le autorità del posto hanno impiegato più di dieci ore per far intervenire le teste di cuoio? Il nostro governo è stato coinvolto nella decisione del blitz visto il numero di ostaggi italiani? Ci auguriamo che quanto prima il premier Renzi voglia convocare il tavolo inter-istituzionale a Palazzo Chigi. Nel frattempo però crediamo sia necessaria un’informativa urgente alla Camera per riferire e informare tutti gli italiani di quanto è successo e sulla strategia da adottare per sradicare la minaccia terroristica che colpisce innocenti in ogni parte del mondo”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.