(ASI) Roma – “Da circa sei anni, fin dal momento della sua istituzione, Difesa Servizi S.p.a. agisce in qualità di organo in house del Ministero della Difesa, socio unico che ne conferisce finanziamenti, gestione di servizi e beni derivanti dalla sua attività istituzionale, il tutto attraverso un rapporto di stretta correlazione tra l’ente pubblico e la società privata, forse unico nel suo genere in Italia per dimensioni e valore complessivo dei beni posti in concessione esclusiva.
Tuttavia, sussistono evidenti anomalie nei contratti di concessione aventi ad oggetto la produzione di energia fotovoltaica, attraverso l’impiego dei lastrici di molte strutture militari”.
Lo afferma la deputata Tatiana Basilio, componente del Gruppo “Movimento 5 Stelle” presso la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, commentando la proposta di una indagine conoscitiva avanzata in questi giorni al Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, On. Francesco Saverio Garofani, in merito alla gestione ed ai risultati ottenuti in questi anni da Difesa Servizi S.p.a.
“Fermo restando la forma giuridica di società per azioni e, quindi, di stampo “privatistico” – prosegue la deputata Basilio – è fuori discussione che il rapporto sinergico intercorrente tra il Ministero della Difesa e Difesa Servizi S.p.a., comportando una movimentazione di finanziamenti di carattere “pubblico”, necessiti di forme di controllo da parte del Parlamento che, finora, sono risultate piuttosto carenti. L’obiettivo è quello di evitare che Difesa Servizi S.p.a. si risolva nell’ennesimo “carrozzone” inutile, creato ad uso e consumo per garantire clientele politiche, a discapito ancora una volta dei cittadini e dei soldi pubblici. Tra i vari contratti attualmente in essere, l’unico davvero “conveniente” sembrerebbe essero quello stipulato con la RAI, che frutta alle casse di Difesa Servizi S.p.a. ben 670 mila euro all’anno. Basti pensare al fatto che il solo amministratore delegato della società ha percepito, per il trienno 2012-2014, un compenso lordo di oltre 350 mila euro, mentre il presidente circa 120 mila euro ed ogni consigliere circa 50 mila euro per il medesimo triennio: cifre che farebbero invidia alle grandi multinazionali quotate in borsa”.
“In tempi di crisi economica e di spending review, è necessario centellinare le risorse pubbliche e blindare i bilanci statali. Per tali ragioni, noi del Movimento 5 Stelle abbiamo chiesto al Presidente della Commissione Difesa On. Garofani, di disporre una indagine conoscitiva diretta ad acquisire informazioni, notizie e documenti utili circa lo stato attuale di Difesa Servizi S.p.a.. Il Ministro Pinotti faccia la sua parte, collaborando con il Parlamento nel garantire trasparenza e rigore, ad iniziare dalla divisione dei rispettivi bilanci.” Così conclude la dichiarazione della deputata del M5S Basilio.