(ASI) Roma - Il bilancio delle amministrative lascia molti strascichi tra le fila del Pd: il suo ‘Re’ è nudo e Matteo Renzi, da rottamatore quale doveva essere, finisce quasi rottamato dalla stessa politica che voleva cambiare.
Alle promesse, il segretario del Pd non ha fatto seguire i fatti: si è giocato il bonus degli 80 euro ma, dopo 2 anni di governo senza mai essere stato eletto, gli italiani che hanno votato nelle grandi città italiane gli hanno voltano le spalle, delusi da una politica che è rimasta vecchia e polverosa. Il M5S ha dimostrato una volta in più che non vuole e non deve essere etichettato solo come la scelta mossa dal ‘voto di protesta’, come hanno scritto molti giornali servi delle gerarchie politiche, ma si candida come antagonista principale e alternativa credibile al Pd in vista delle politiche e del referendum di ottobre sulle riforme. “Alle amministrative hanno trionfato due giovani donne, due virago del III millennio: Virginia Raggi e Chiara Appendino – commenta la parlamentare umbra Tiziana Ciprini –. Esse incarnano perfettamente un nuovo modello politico e ciò è dimostrato dal fatto che, per la prima volta nella storia, la rabbia dei romani e dei torinesi si è manifestata attraverso il rifiuto di chiunque avesse un’esperienza politica o manageriale consolidata, tanto è il disgusto per i professionisti del ramo. Nelle urne è andata in scena la rivolta contro l’Ancien Régime, rappresentato proprio da quel Renzi che avrebbe dovuto rottamarlo. A guidarla, due donne scelte dagli stessi cittadini che provengono da un tessuto sociale ed economico indebolito negli anni e che la ‘Casta’ del centrosinistra ha escluso dalla gestione del potere. Chiara Appendino e Virginia Raggi hanno dimostrato di essere differenti: non hanno protettori, nessuno le ha favorite – continua Ciprini. Esse sono la prova vivente che, anche i volti normali e magari sconosciuti, possono scalzare dalle loro poltrone i vecchi politici di partiti legati ancora alla mentalità dei voti di scambio. E per la prima volta nella storia, Roma Capitale ha il suo sindaco donna, grazie al M5S. Nel 2013, tra i miei intenti parlamentari, scrivevo: ‘fine della politica per la sola gerontocrazia maschile’. Obiettivo raggiunto. Da oggi 19 Comuni su 20 sono a 5 stelle, senza alcuna coalizione dietro. Ora si punta dritti al referendum di ottobre e al prossimo traguardo: mandare a casa Renzi e cambiare tutto. Ce lo chiedono gli italiani” – conclude Ciprini.