(ASI) “Sulla drammatica e annosa questione Ilva il governo Renzi continua palesemente a contraddirsi. Mentre il ministro dell’Ambiente Galletti, facendo eco al responsabile del dicastero dello Sviluppo Economico Calenda, intervenuto sul tema pochi giorni fa, sostiene che l’azienda tarantina potrà sopravvivere solo ed esclusivamente se diventerà un’impresa in grado di rispettare i criteri ambientali, con il decimo decreto Ilva si sancisce al tempo stesso che i futuri proprietari o affittuari della più inquinante industria d’Europa, saranno esonerati da responsabilità penali, amministrative e civili in relazione a quello che sarà il loro operato nel colosso dell’acciaio. Una situazione a dir poco surreale. Da un lato Palazzo Chigi si fa forte della legislazione in materia ambientale, vantandosi della legge sugli ecoreati varata lo scorso anno, dall’altro regala ai futuri responsabili dell’Ilva un lasciapassare ambientale totale. Ad oggi la questione inquinamento, all’interno come all’esterno degli stabilimenti, non è stata minimamente affrontata. Al di là dei furbeschi buoni propositi del governo, ci troviamo di fronte ad una vera e propria bomba ambientale di ingenti dimensioni. Le bonifiche potranno essere effettuate sono in concomitanza con una riconversione ecologica dell’economia tarantina, che dovrà partire dal superamento dell’Ilva”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo del Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.