(ASI) Roma - "Il tempo c’è per fare qualcosa ma il quadro si sta delineando: ed è drammatico. Da una parte emerge, senza per fortuna trionfare, il movimento 5 Stelle, espressione sempre più della finanza anglosassone, dall’altra cala, senza purtroppo crollare, il Partito Democratico, principale interprete della politica della BCE e dei burocrati UE.
Tutti e due asserviti ai due sistemi finanziari oggi in contrapposizione, tutti e due fautori dei matrimoni e delle adozioni per le coppie omosessuali, ancora insieme in una folle politica di accoglienza indiscriminata, tesa a favorire i nuovi arrivati rispetto alla popolazione nazionale: sono insomma nemici dell’Italia e degli Italiani.
Poi ci sono una pletora di altri partiti, alcuni in crescita e altri in discesa libera, tutti senza progetto e soprattutto senza idee chiare su ciò che sta accadendo, la cui più alta aspirazione è resuscitare il cadavere del centro destra, con lo stantio scopo di battere una sinistra inesistente.
Se battere la sinistra servisse a salvare l’Italia, oggi sarei con Renzi che la sinistra ha distrutto veramente; oggi il compito è più alto, è più arduo, complicato: salvare l’Italia e, con lei, l’enorme patrimonio storico, culturale e di civiltà di cui siamo portatori.
Allora l’appello non va fatto alle forze politiche ma va fatto a tutto il popolo italiano che torni alla politica, si unisca ed esca da questo tunnel che ci sta portando nel baratro.
Bisogna iniziare a capire quali siano le vere forze in campo, qual è la vera partita in gioco e quali possibilità abbiamo, se camminiamo tutti insieme, non i partiti o le associazioni, ma gli italiani; tutti uniti in un grande Fronte Nazionale.
Abbiamo un appuntamento importante alle porte ed è il referendum sulla riforma costituzionale dove nessuno dice o scrive qual è la verità celata dietro la fantomatica cancellazione del Senato.
Ne parleremo in un prossimo articolo, per ora ci basti sapere che dobbiamo votare tutti e compatti NO , ma non solo per mandare via Renzi, né per difendere la Costituzione esistente già abbondantemente disattesa da sempre, né per difendere l’esistenza del Senato, di cui potremmo benissimo fare a meno, se ci fossero reali organismi partecipativi, ma soprattutto per difendere i nostri già ristretti margini di libertà e per impedire che l’Italia, con il suo mirabile popolo, finisca. Questo vuol dire approvare quella riforma, e noi lo impediremo insieme a tutti voi con un grande plebiscito che darà il primo segnale di cosa potrà e dovrà accadere nella nostra stupenda Nazione. " Lo dichiara Adriano Tilgher Presidente del Fronte Nazionale.