(ASI) Reggio Calabria - "Il voto espresso dai cittadini calabresi conferma un dato sempre più preoccupante. Cresce l’astensione, sono sempre meno gli elettori che si recano alle urne e dilaga la sfiducia verso i partiti e la politica. E’ un dato su cui bisognerà tornare anche perché, per quanto ci riguarda, la nostra stessa impresa politica di ricostruzione del Partito Comunista Italiano deve provare ad agire proprio in questo mondo sempre più grande dell’astensionismo che colpisce largamente un elettorato di sinistra sempre più deluso e a cui noi dobbiamo restituire voglia di battersi e di lottare per il cambiamento e la trasformazione sociale.
Nel voto calabrese c’è un dato che accomuna tutti i comuni sopra i 15.000 abitanti, da Rossano a Crotone, da Cutro a Cosenza: la sconfitta generale del Partito Democratico che in alcune realtà come a Cosenza subisce un vero e proprio tracollo.
Il ridicolo voto ottenuto da Guccione e dal PD che a Cosenza li vede sprofondare a percentuali assai misere e' un disastro per Oliverio e per tutto il PD calabrese che proprio a Cosenza concentra tutto il suo stato maggiore nazionale e regionale (Carbone, Magorno, Oliverio, Adamo, Bruno Bossio, Guccione, Aiello, ecc.). E in effetti il PD in questi mesi ha schierato su Cosenza tutta la propria potenza di fuoco anche con un'utilizzazione impropria, particolare e privatistica del governo nazionale e della regione che sono stati piegati ai più bassi interessi, talvolta inconfessabili, della cucina cosentina. Ma tutto questo non è bastato.
Personalmente mi ero permesso, in tempi non sospetti, di parlare di una sconfitta annunciata ma qui si è verificato un cataclisma.
I cosentini hanno dato una pesante legnata e una sonora lezione a questi personaggi che sono solo mestieranti della politica senza principi e senza valori e che finalmente vengono identificati per quello che realmente sono: personaggetti dediti solamente all'affermazione dei loro interessi di bottega e delle loro carriere e ricchezze personali. La sconfitta drammatica di Guccione è una catastrofe per Mario Oliverio che in poco più di un anno e mezzo è stato capace di dilapidare e sperperare il grande patrimonio di fiducia e di consenso che gli avevano affidato i calabresi. Gli elettori calabresi ed in particolare quelli cosentini, ieri, si sono fatti portavoce dell'enorme malcontento e della generale delusione di tutti i calabresi nei confronti di un presidente di regione che è il peggiore della storia regionalista. E proprio a casa sua gli hanno consegnato il mandato di sfratto, mettendo in discussione la sua stessa legittimità a governare per manifesta incapacità politica e inadeguatezza etica e morale. In questa bagno di sangue vanno ricompresi i verdiniani di ALA di Morrone e Mancini che invece di aggiungere qualcosa hanno fatto allontanare tutti gli elettori di sinistra dalla coalizione del PD.
Senza dimenticare ovviamente il fallimento del NCD di Gentile, alleato di Renzi e in maniera mascherata di Oliverio, che si è affidato al campione della sanità privata calabrese che vive all'ombra del fondo sanitario regionale. Sono tutti accomunati nel disastro. Una segnalazione meritoria va invece tributata al dott. Valerio Formisani che, pur non entrando in Consiglio Comunale, ha ottenuto un lusinghiero risultato che consente di costruire le basi di un'opposizione alternativa e di sinistra al sindaco Mario Occhiuto e alla sua maggioranza che sarà certamente nei prossimi anni un nostro avversario, ma che ha dimostrato sul campo che la politica non si può fare con i colpi di mano e le congiure di palazzo, ma deve essere sempre chiara e trasparente negli obiettivi e soprattutto unicamente al servizio dei cittadini e non delle lobby e degli interessi di potere". E' quanto dichiara in una nota il segretario regionale del PCdI Michelangelo Tripodi