(ASI) “La decisione della Corte di Strasburgo, che mette sotto processo l’Italia per non avere tutelato la salute dei cittadini dagli effetti nefasti provocati dalle emissioni dell’Ilva di Taranto, non sorprende affatto.
Si tratta della triste conferma di quanto realmente accaduto e di quanto ancora oggi sta purtroppo avvenendo. Di Ilva a Taranto si continua a morire. Sull’impianto deve essere compiuta una scelta radicale non più procrastinabile. Si lanci un bando internazionale con l’obiettivo di trovare investitori determinati a trasformare la più grande acciaieria d’Europa nel più grande museo industriale europeo. L’unica strada attuabile è quella della riconversione totale, della bonifica dei siti produttivi e delle aree circostanti agli stabilimenti, non mancando di tutelare i lavoratori. Le istituzioni si attivino con senso di responsabilità”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo del Gruppo Misto in commissione Lavoro