Speciale Comunali di Roma. Saletnich (FN): "Per salvare Roma serve un progetto politico basato su principi e valori e non su accordi e pastette"

(ASI) Roma - In vista delle amministrative del 5 giugno abbiamo incontrato Gianguido Saletnich, responsabile di Forza Nuova per il Centro Italia e candidato per la stessa lista al Comune di Roma nella coalizione che sostiene il sindaco Alfredo Iorio. Ci ha illustrato il programma della sua coalizione e descritto quella che è l’attuale situazione della Capitale. 

Chi è Giaunguido Saletnich e perché ha deciso di candidarsi come consigliere comunale a Roma?

Gianguido Saletnich è nato a Roma 44 anni fa, è felicemente sposato con una fantastica donna, e già questa potrebbe diventare una rarità fra qualche tempo, ed è ancor più felicemente padre di due bellissimi bambini. Sono un ingegnere libero professionista. Sono un militante politico nazional rivoluzionario da ormai più di 25 anni. La mia candidatura è logica conseguenza del mio impegno politico quotidiano per il mio popolo e per la mia città Roma. C'è una guerra là fuori e non potevo restare a guardare.

Perché gli elettori dovrebbero votare per il vostro candidato sindaco, Iorio, e non per uno degli altri candidati?

Perché se vogliono salvare Roma non hanno alternative. Perché per salvare Roma e, da Roma, salvare l'Italia serve un progetto politico, non solo amministrativo, chiaro, intransigente basato su principi e su valori, non su accordi e pastette. Un progetto politico incarnato da militanti politici e non da politicanti che si riciclano di anno in anno cambiando nome o sigla o coalizione. Perché Roma è un simbolo universale e per governarla bisogna avere una visione del mondo un weltanschauung totalmente alternativa a quella oggi imperante, e questa di fatto ce l'abbiamo solo noi.

Sicurezza, strade, trasporti, sociale o legalità? Quale dovrebbe essere a suo giudizio l’ordine in cui la prossima amministrazione capitolina dovrebbe affrontare queste emergenze e perché?

Difficile fare una scala di priorità, la crisi è talmente profonda che non si sa da quale parte prenderla. Ricomincerei dalla romanità, dal dare ai romani un nuovo senso di appartenenza, un nuovo orgoglio che li porti a un nuovo impegno per questa città. Il più grande problema che ha Roma secondo me è che i romani non si rendono conto di cosa ha significato e significhi tutt'ora Roma nel mondo. Se ci fosse un minimo di orgoglio... Se devo dire una emergenza che non è proprio fra quelle citate, ma che rientra più in generale nel sociale, direi che si debba cominciare dal rendere questa città a misura di disabile, oggi sono prigionieri della città oltre che della loro disabilità.

Una volta eletto quale sarebbe la prima proposta di legge che presenterebbe?

Mi preoccuperei del mio settore, edilizia e urbanistica, il regolamento edilizio e tutti gli standard vanno completamente rivisti; a Roma si devono costruire case, e non loculi, a misura di famiglia e non di single e a maggior ragione a misura di famiglia numerosa perché dobbiamo dare slancio ad una nuova politica di natalità e quindi servono anche case con 3 o 4 camere da letto per famiglie con 3, 4 o 5 o magari, a Dio piacendo, anche più figli.E poi mi piacerebbe occuparmi di agricoltura perché anche se non sembra e quasi nessuno lo sa, la Roma del 2016 è ancora il più grande comune agricolo d'Italia.

Per quale motivo la vostra coalizione non si è alleata con Casapound?

Perché hanno sempre rifiutato ogni accordo elettorale preferendo sempre strategie entriste nel centrodestra salvo rimanerne sempre scottati, ma si vede che gli sta bene cosi. A febbraio 2015 Salvini era l'unico e indiscusso leader del centrodestra, meno di dodici mesi dopo era "il solito berlusconiano legato a logiche superate". Noi abbiamo cominciato da tempo un percorso di aggregazione intorno a Forza Nuova, che è la realtà politica più radicata e presente sul territorio nazionale, la lista Iorio Sindaco ne è un'espressione chiara in essa sono confluiti i camerati della storica sede di Via Ottaviano (una delle sedi storiche dell’Msi nella Capitale a due passi dal Vatocano ndr), ci sono quelli della Fiamma Nazionale, ci sono rappresentanti di gruppi giovanili come Lotta Studentesca, il Fronte della Gioventù, Contro tempo, ci sono cosiddetti "cani sciolti" che vedono in questo progetto qualcosa di concreto, di allargabile su scala nazionale. Insomma noi non abbiamo mai chiuso la porta al dialogo con nessuno.

Qual è stato a suo parere il più grande fallimento dell’amministrazione uscente?

Marino non si è reso conto che dietro di lui e sopra di lui si giocavano partite molto più importanti di quanto lui potesse immaginare. Lui è stato di fatto estromesso dal suo stesso partito perché ha osato mettere in discussione la mala gestione e la connivenza con la malavita romana che il PD ha dato l’impressione di aver coperto, curato e coccolato. Mafia capitale è un'inezia rispetto ai soldi che girano sottobanco a Roma. Poi da parte sua c'ha messo comunque molto, nell'ostinata difesa di rom, clandestini e delinquenti vari, nell'inventarsi nuovi loghi per la città, spendendo migliaia di euro per fesserie e tante altre piccole e meno piccole sciocchezze, tipo la gaffe col Papa in visita negli Usa. Ma d'altra parte che fosse un marziano catapultato dall'America a Roma lo sapevano tutti. I romani l'hanno votato in modo plebiscitario, chi è causa del suo mal...

Cosa serve a Roma per tornare ad essere “Caput mundi”?

Serve che i romani riscoprano che cos'è Roma, cosa ha significato, cosa abbiamo dato al mondo, cosa abbiamo dato all'Europa. Serve riscoprire che senza Roma non ci sarebbe nulla di quello che vediamo intorno a noi, nulla. Né a Occidente né a Oriente. Né a Nord né a Sud. Roma nel mondo non è il testaccino Ranieri che vince la Premier League. Roma nel mondo è la luce.

 

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

 

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