(ASI) Anche i cittadini questa mattina scendono in piazza per rompere il silenzio che copre questa "silenziata riforma" che compromette un servizio essenziale, irrinunciabile per i cittadini. Non ha senso procedere alla demolizione delle strutture che garantiscono, a livello territoriale, la continuità dei servizi di assistenza e di emergenza/urgenza.
Non ha senso operare scelte che, di fatto, abbandonano i principi della sanità pubblica universale. Abolire il servizio di guardia medica notturna comporterebbe che, dalle ore 24 alle 8 del mattino, le emergenze e le richieste sarebbero dirottate sul 118 e sui Pronto Soccorso, che risulterebbero sempre più intasati, sovraccaricati e perciò non sufficienti a garantire la salute e la sicurezza di tutti.
Di conseguenza i cittadini rischierebbero di essere lasciati a sé stessi. I malati e i soggetti più deboli sarebbero abbandonati e, di fatto, privati dei diritti e dei servizi finora garantiti dalla sanità pubblica sanciti dalla Costituzione.