(ASI) – Un’iniziativa di legge popolare per l’Umbria che Cristina Calcagni, che è una delle presentatici del Tavolo per l’Ambiente di Orvieto, Osservatorio Le Crete. Consapevolezza, partecipazione cittadina, la tutela della salute, la formazione, l’informazione e le novità. L’On. Adriana Galgano, deputata di Scelta Civica per l’Umbria, ha spiegato in esclusiva per Umbria Notizie Web, gruppo Agenzia Stampa Italia, l’importanza della trasversale proposta di legge regionale di iniziativa popolare.
-Ci può spiegare perché ha aderito a questa importante iniziativa?
Io cito una bellissima frase di Andy Warhol: “Avere la terra e non rovinarla è la migliore forma d’arte che si possa desiderare”. Noi in Umbria abbiamo un territorio che è una forma d’arte in se e che dobbiamo fare di tutto per preservarlo. Per poterci riuscire ci vuole l’impegno di tutti i cittadini. Io ho deciso di sostenere questa iniziativa proprio perché ha un principio importante che è la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali relativi all’ambiente. L’ambiente è vitale per l’esistenza di ciascuno di noi ed è perciò vitale che ciascuno di noi possa decidere e che le scelte legate all’ambiente non siano lasciati ad opposti interessi o ad ideologie, ma che siano funzionale alla risoluzione dei problemi di ciascuno di noi.
-C’è da dire poi che la tutela della salute fa il paio con questa iniziativa. Lo sancisce la Costituzione. Ma soprattutto è interessante la consapevolezza da cosa nasce questa iniziativa. Nasce da una discarica. Quali effetti produce nella salute dei cittadini?
Tutto questo deve essere valutato con molta attenzione rispetto all’iniziativa per la quale nasce poi questa proposta di legge. Questa proposta nasce in base a diverse esperienze che sono state fatte e nelle quali i cittadini non hanno potuto dire la loro, e il tutto nasce da “Le Crete”, ossia una discarica sulla quale il governo si è pronunciato contro l’ampliamento. Il perché è bene no ampliare il sito, quali effetti la discarica può avere sulla salute dei cittadini, come fare a renderla innocua per la salute pubblica; tutto ciò deve essere oggetto di conoscenza da parte dei cittadini, di partecipazione e di dibattito per quanto le riguardano.
Le i ha dichiarato che se l’Umbria riuscisse ad inquinare di meno e a riciclare di più non avrebbe bisogno di discariche ne di inceneritori.
Esattamente, lo confermo. Questa è la notizia di oggi. L’Umbria potrà fare a meno dell’inceneritore nel momento in cui sarà possibile smaltire tutti i rifiuti che vengono prodotti. Vi è quindi un interesse comune a tutti i cittadini dell’Umbria in questo momento, le imprese, le industrie e le istituzioni, cioè la riduzione della quantità di rifiuti che viene prodotta. Tutti noi possiamo fare qualcosa per evitare di avere l’inceneritore perché certamente poterne fare a meno non può che essere un ottima cosa.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia