Napoli est, Fico (M5S): “Avviare bonifiche e screening sanitario urgentemente”

(ASI) Roma – Metalli pesanti, idrocarburi nel terreno, nel sottosuolo, nelle falde idriche. Il tutto certificato durante le conferenze di servizio tenutesi presso il Ministero dello Sviluppo economico già nel 2013. Napoli est, ex zona di raffinerie e oggi mega deposito di carburanti, periferia densamente abitata, è una bomba ecologica e un’emergenza sanitaria insieme: un Sin, sito di interesse nazionale, abbandonato a se stesso. Il disastro ambientale che vive questa zona è al centro di un’interpellanza urgente che sarà presentata domani in Aula dal portavoce M5S Roberto Fico che in merito dchiara: «Chiediamo al governo – dice Fico – di attivare urgentemente uno screening sanitario nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Inoltre bisogna superare il concetto di parcellizzazione degli interventi di bonifica ipotizzati fino ad ora e mai partiti».

«Dare definitivo impulso alla bonifica del SIN Napoli Orientale costituisce la precondizione essenziale per sottrarre le future generazioni al rischio di sviluppare patologia neoplastiche strettamente connesse all'inquinamento dell'aria, del suolo e della falda acquifera di quest'angolo martoriato del capoluogo campano».

Altro tema è la trasparenza dei dati a disposizione dei cittadini: «In ossequio al principio della trasparenza dell'azione pubblica in materia ambientale sancito dalla Convezione di Aarhus, ci chiediamo se il Governo non ritenga doveroso fornire ai cittadini, anche nei siti internet della Sogesid e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, tutti i dati relativi al SIN «Napoli Orientale» nonché tutti gli atti, lo stato di avanzamento e le stime della conclusione dei singoli interventi di bonifica e messa in sicurezza. Infine quante risorse siano state fino ad oggi assicurate alla Sogesid per interventi di bonifica mai realizzati, in alcuni casi neppure progettati, e quante risorse la società pubblica abbia a sua volta appaltato a terzi».

A dicembre la direzione antimafia ha sequestrato circa 240 milioni di euro di beni alla società Kuwait Petroleum per uno smaltimento di acque oleose illecito.

«Quali iniziative urgenti il Governo intende adottare per assicurare che qualsiasi attività ricadente nell'ambito del SIN Napoli Orientale – ivi comprese quelle di smaltimento dei rifiuti pericolosi svolte dalla Kuwait Petroleum – avvenga nel rispetto della normativa ambientale e non sia tale da determinare ulteriori pericoli per la salute delle persone che vivono a San Giovanni a Teduccio e nelle aree limitrofe?».  

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