(ASI) Roma, 9 Dicembre 2015 - "Alla luce dei dati rilevati appare necessario curare una armonizzazione della disciplina tributaria domestica rispetto ai principi della finanza Islamica.
Per comprendere meglio l'importanza di tale obiettivo è sufficiente osservare come il fenomeno della cosiddetta finanza Islamica, a livello mondiale, interessi una cifra compresa fra 500 milioni e 1 trilione di dollari e cresca approssimativamente, ma costantemente, in ragione del 15-20% all'anno. Le stime disponibili parlano di risorse pari a circa 750 miliardi di dollari, ma secondo le previsioni alla fine del 2015 queste potranno arrivare fino a 2.800 miliardi." E' quanto ha affermato il Presidente Maurizio Bernardo VI Commissione Finanze della Camera, il quale ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro incaricato di porre in essere una integrazione organica del sistema tributario Italiano, rispetto alle potenzialità di questo fenomeno. Il gruppo sarà coordinato dal Prof. Avv. Stefano Loconte, consulente giuridico del Presidente. Continua Bernardo "Gli attivi conformi alla Shari'ah rappresentano circa l'1% della totalità dei beni finanziari internazionali ed una persona su 5 è di fede musulmana; ne deriva che il valore di detti attivi nel 2018 dovrebbe avvicinarsi ai 3 mila miliardi di dollari. – E conclude - grazie all'evoluzione che la finanza Islamica ha avuto sinora, oggi si contano quasi 350 banche totalmente Islamiche o dotate di uno sportello Islamico, oltre 250 fondi d'investimento seguono i principi della Shari'ah ed il mercato dei titoli Islamici conta più di cento emittenti corporate o pubblici".