(ASI) Occorre rimettere al centro di ogni azione a favore dei rifugiati la centralità della persona umana e non il profitto. In questo senso da un anno anche il CEIS Don Picchi con il Consiglio
Italiano per i rifugiati collabora al progetto “Roma Città Aperta” grazie al quale gestiamo un centro SPRAR in una delle nostre sedi in zona Capannelle. In questa struttura vengono ospitati 20 cittadini immigrati, alcuni già con lo status di rifugiati, altri in attesa della documentazione appropriata”.
E’ quanto dichiara Roberto Mineo, presidente del CEIS Don Picchi in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si tiene domani, 20 giugno.
“A maggio abbiamo avuto – aggiunge Mineo – l’ispezione effettuata dal Servizio Centrale del Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati e il Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale che hanno confermato l’alto livello professionale del CEIS ”.
“Nel nostro centro – conclude Mineo - situato all’interno di un’area molto verde tra pini e alberi di ulivo, i rifugiati usufruiscono del supporto di un’èquipe multidisciplinare di alto profilo e di strutture accoglienti e ben organizzate con locali adeguati non solo al pernottamento ma anche per attività di tipo didattico e formativo quali: aule per lo studio della lingua italiana, una palestra, laboratorio di ceramica, sala teatro, sala computer con connessione internet. Per ogni singola persona che accogliamo viene redatto un progetto personalizzato costruito sulla loro realtà e sulle loro competenze e prevede tra le altre cose un percorso formativo e di avviamento al lavoro”.
Redazione Agenzia Stampa Italia