Intervista Esclusiva con il Vice Presidente della Camera On Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle

(ASI) - Eletto alla camera dei deputati nella circoscrizione "Campania 1" alle elezioni politiche del 2013, l'Onorevole Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle ed a soli 26 anni è stato eletto anche a vice presidente della Camera dei Deputati.

Detiene pure il primato di essere il più giovane parlamentare a ricoprire questo importante ruolo istituzionale. Nel corso delle ultime elezioni politiche il Movimento 5 Stelle si è confermato il primo partito nazionale ed è stato l'unico partito che ha devoluto il proprio rimborso elettorale a favore di un fondo di solidarietà per le medie e piccole imprese in difficoltà. Oggi in esclusiva faremo il punto su alcuni dei temi di attualità più caldi con l'Onorevole Di Maio che ringraziamo per la sua cortese gentilezza.


Fuori dall'Euro: il perché di questa iniziativa molto importante che avete lanciato. Quali benefici porterà agli italiani uscire fuori dall'euro?


Gli italiani saranno proprietari della propria moneta. Per fare un esempio molto semplice l'Indesit in questo momento ha uno stabilimento che sta chiudendo perchè la Whirpool sta delocalizzando molte fabbriche in Turchia e in Polonia. Gran parte delle aziende che stanno andando via dall'Italia si stanno trasferendo in paesi dove si stampa la propria moneta cioè dove si è proprietari della propria politica economica e decidi quando abbassare le tasse e come abbassarle senza sottostare ai vincoli europei. Noi avemmo preferito uscire dai vincoli europei e non dall'euro, ma ormai la misura è colma. Ci hanno presi in giro. Ci ha preso in giro la Merkel , ci ha preso in giro Renzi, che finge qui di combattere l'Europa ma va li a togliersi il cappello di fronte alla nomenclatura europea. Quindi per questa ragione facciamoci una banca dei cittadini italiani. Stampiamo la nostra moneta e dal giorno dopo i cittadini, con un cambio "uno a uno" lira – euro, avranno le stesse possibilità di spesa ma noi come stato avremo la possibilità di orientare le politiche economiche che significa investire soldi li dove ce n'è bisogno e non dove ce lo dice l'Europa.


Si parla del recente accordo siglato in Svizzera tra i "cinque Paesi + uno" (la Germania) e l'Iran sul nucleare iraniano. Mentre non si pone l'attenzione al fatto che in Italia tra basi, antenne e semplici presidi militari NATO o Usa, e che in due di questi, mi riferisco a Ghedi e ad Aviano, sono presenti anche ordigni nucleari. Avete mai pensato di fare nulla per rimuovere almeno questi ordigni nucleari?"


Con il blog di Beppe Grillo ci battiamo su questo tema ancora prima che esistesse il Movimento 5 Stelle come logo e come simbolo. Questa è una battaglia soprattutto di sovranità. L'Italia è diventata una grande servitù militare che ha ceduto sempre più spazi alle basi della NATO, basi legate agli americani per un accordo in cui noi veniamo interpellati solo quando servono risorse per andare a combattere le guerre degli Stati Uniti; quelle stesse guerre che poi causano i fenomeni migratori che poi ci dobbiamo sobbarcare sempre noi. A Napoli si direbbe "l'arte dei pazzi". Spendiamo soldi per fare guerre che ci mandano migranti e dobbiamo spendere altri soldi. Basterebbe non alimentare questo circolo vizioso con buona pace di chi perderà il business cioè le lobby militari e le cooperative che gestiscono l'accoglienza dei migranti.


Un'altra cosa importante. I dati sono impietosi per quanto riguarda l'occupazione e la disoccupazione . Il 9 maggio 2015 il vostro movimento ha organizzato una marcia da Perugia ad Assisi per il reddito di cittadinanza. Ci spieghi cosa è il reddito di cittadinanza e come sarà finanziato.


Il reddito di cittadinanza è uno strumento, una grande manovra economica che vogliamo fare in questo paese. Prendiamo 17 miliardi di euro togliendoli al gioco d'azzardo, con più tasse sul gioco d'azzardo, togliendoli dalle spese militari e alla pensioni d'oro; togliendoli a tutte quelle cose che combattiamo da anni e le mettiamo in uno strumento che metterà a disposizione 780 euro al mese a 10 milioni di persone che non hanno ne reddito ne lavoro, Queste persone non devono per forza avere un reddito a zero, come i pensionati che hanno meno di 700 euro di pensione al mese che sarebbero automaticamente portati a 780. Questo strumento cosa fa. Per color che sono persone che cercano lavoro consente la possibilità di una formazione professionale di lavori di pubblica utilità che vede ad un certo punto la proposta di tre lavori, tre proposte di lavoro a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Se rinuncia a tutte e tre le proposte, cioè non le accetti, perdi il reddito. Come vogliamo fare per farlo approvare perché è un obbiettivo di questa legislatura e lo vogliamo portare a casa? Dobbiamo trovare i numeri. Se non ci sono ancora in parlamento li troveremo tra i cittadini, nella cittadinanza, tra le associazioni. Per questo partiremo con questa marcia che è una prima grande mobilitazione. Abbiamo scelto l'Umbria per farlo perché ha anche un legame molto forte con il movimento. Noi siamo nati il giorno di San Francesco. Faremo una marcia per i diritti dei cittadini, per la dignità dei cittadini, per il reddito di cittadinanza il 9 maggio. Sarà solo l'inizio. Inizierà una grande mobilitazione nazionale che io paragono al periodo in cui si è fatta l'ultima grande riforma in questo paese cioè quella agraria degli anni 50' quando la gente chiedeva le terre per poterle coltivare e avere così una dignità di uomo. Poter lavorare, poter coltivare le cose di cui doveva nutrirsi. Allo stesso modo il reddito di cittadinanza, a distanza di decine di anni, sarà una grande campagna di dignità per dare un reddito e un lavoro a 10 milioni di persone che oggi non ce l'hanno o che guadagnano troppo poco, sotto la media europea. Questa è una grande manovra economica perché crea 10 milioni di nuovi consumatori che andranno a spendere i 780 euro al mese in attività commerciali facendo decollare l'economia reale.


Lei in parte mi ha già risposto. L'Italia una volta era una potenza mondiale industriale. Si è continuato a svendere numerose aziende strategiche sia private che dello stato e i risultati sociali sono devastanti. Perché ciò è avvenuto? E come si può fermare questo progressivo declino economico dell'Italia?

Secondo me in questa società italiana abbiamo due tipi di cittadini. Colui che non si vuole prendere le responsabilità e quindi affida ad altri la soluzione del problema; e chi si prende le responsabilità, e credo che sia la maggioranza dei cittadini italiani, affronta e prova a risolvere il problema. Noi abbiamo avuto governi negli ultimi trent'anni che non hanno avuto il coraggio di intervenire li dove c'era la crisi anche prendendo gli stabilimenti. Io l'ha trattato per l'AST di Terni e per l'Indesit di Caserta in questo momento. Se uno stabilimento sta morendo, ed è strategico per questo paese, non "me ne frega nulla" che la multinazionale se vuole andare. Io stato mi prendo lo stabilimento e continuo a farlo andare avanti. C'è una desertificazione industriale in questo paese perché dove c'erano crisi c'erano governi codardi che non si sono mai assunti responsabilità. Hanno trovato qualche multinazionale e gli hanno detto "prenditi questo stabilimento e salvalo", ma la multinazionale ha tutt'altro obbiettivo di quello che può essere l'obbiettivo dello stato di garantire i livelli occupazionali, e garantire soprattutto i presidi industriali strategici del paese. Dall'altra parte abbiamo avuto poi imprenditori che sono più "prenditori", cioè quella piccola parte dell'imprenditoria italiana a cui è stato affidata la soluzione di alcuni problemi, di alcune vertenze industriali, come Alitalia o come Olivetti, che questi signori hanno massacrato a scapito dei dipendenti che licenziano continuamente.

 

Lei ha giudicato la recente legge anticorruzione approvata in parlamento una "farsa". Ci spiega il perché?

Questa è una legge anticorruzione che di anticorruzione ha solo il nome. Non contiene provvedimenti che impediscano ai politici corrotti di rientrare in politica. Non ci sono provvedimenti che inaspriscano veramente le pene per i reati di corruzione. Ma soprattutto è una legge che non prevede una serie di modifiche al codice degli appalti che serve per evitare quello che è emerso dall'inchiesta "Sistema", dall'inchiesta "Expo", da "Mose", da "Mafia Capitale", dall'inchiesta "Ischia". Tutte queste inchieste vedono sempre al centro uno scandalo legato agli appalti e questa legge anticorruzione sugli appalti non fa quasi niente.

 


La sentenza n°1 del 13/01/2014 della Corte Costituzionale, ha dichiarato il Porcellum incostituzionale. Ci troviamo in Umbria e accade la stessa cosa. E un vostro deputato lo ha definito "Umbricellum". Ma non le sembra strano che un governo regionale promulghi una legge così palesemente incostituzionale?

Purtroppo non mi sembra strano perché sono gli stessi politici e gli stessi partiti che hanno fatto il Porcellum a suo tempo, che lo hanno sostenuto e che non lo hanno mai cambiato quando erano al governo loro e soprattutto quelle forze politiche che adesso stanno facendo l'Italicum che è il Porcellum "2.0". Quindi non mi meraviglia questa cosa e su tutte le domande che mi ha fatto la soluzione è sempre la stessa: o cambiamo la "testa", cioè la regia politica del nostro paese, e mettiamo in quel posto delle persone oneste che hanno voglia di cambiarlo veramente, che sanno cosa è il futuro e ne hanno la consapevolezza; oppure staremo sempre qui parlare dei singoli problemi e mai di chi causa questi problemi che è veramente la persona da sostituire.


A chi vi accusa di esservi isolati politicamente e di essere populisti cosa rispondete?

Che si devono leggere le carte delle inchieste degli ultimi scandali di corruzione. Da una parte, quella degli indagati, ci sono tutti i partiti, dall'altra, tra le bestemmie dei corrotti e dei mafiosi cui abbiamo dato fastidio, ci siamo noi. Questa è la differenza tra noi e tutti gli altri. Non c'è bisogno di fare discorsi politici, basta leggersi le carte delle inchieste per capire perché noi abbiamo scelto di non stare mai con quella gente.


Ettore Bertolini – Agenzia Stampa Italia
Trascrizione : Cenusa Alexandru Rares

 

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