(ASI) "Sulle grandi riforme, e la legge elettorale lo è, ci sarebbe bisogno di convergenze più ampie. Ma la condivisione è un vocabolo estraneo al 'bullo di Firenze'. Renzi non ascolta neppure i suoi parlamentari, figurarsi noi.
In ogni caso se l'Italicum verrà approvato così com'è ci ritroveremo con una Camera in maggioranza nominata dalle segreterie dei partiti, esattamente come l'attuale Porcellum. Sono d'accordo con Fassina quando denuncia il rischio di forte squilibri tra poteri dello Stato dove chi vince, anche per un'unghia, si trova a gestire tutto, finanche a decidere il presidente della Repubblica. Nel centrodestra non è proprio il caso che Alfano s'ispiri ai gollisti francesi di Sarkozy. L'ex presidente della Repubblica francese non governa con il socialista Hollande, mentre lui è uno dei minsitri di Renzi. In Francia l'Ump si definisce di destra e non centrista. Questa alleanza con l'Udc di Cesa tradisce l'ennesimo tentativo di dare vita a una restaurazione democristiana, mentre noi intendiamo difendere la democrazia dell'alternanza e quindi il bipolarismo. Unica conquista della Seconda Repubblica". È quanto ha dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale alla Camera dei deputati Fabio Rampelli, ospite a 'Il Transatlantico' su Rainews24.
Redazione Agenzia Stampa Italia