"E' in discussione in questi giorni in Cdm l'operazione per la depenalizzazione dei reati minori.
Premettendo l'assurdità di una riforma di questo tipo in un momento di crisi economica come quella che sta attraversando il nostro Paese, è incredibile che tra le varie depenalizzazioni rientrerebbe perfino il reato di contraffazione e di falsificazione, che non verrebbero più puniti con la detenzione, bensì con sanzioni fiscali. E' noto, secondo analisi e studi realizzati da numerose associazioni di categoria e istituti di ricerca, che il mercato del falso in Italia è particolarmente attivo e redditizio. Su un prodotto falsificato (costo: 3 euro) ci si può lucrare sopra fino ad ottenere un ricavo del 2500%. Il giro di affari intorno a questo settore è di circa 500 miliardi di euro l'anno. E' evidente, dunque, che i produttori di merce contraffatte, con le nuove misure, preferirebbero di gran lunga pagare le sanzioni economiche e continuare le proprie produzioni illegali piuttosto che chiudere 'bottega'. A tutto questo si aggiunge l'impossibilità delle Forze dell'Ordine di agire nel rispetto della legalità. E' questo il modo in cui Renzi e il suo governo intendono risollevare la Pmi, fiore all'occhiello dell'economia italiana, far ripartire la crescita e i consumi?". Lo dichiara in una nota il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri.
Redazione Agenzia Stampa Italia