(ASI) Ascoltando il presidente del Consiglio Matteo Renzi si pensa quasi di vivere in un paese ricco con le imprese che investono, gli italiani che trovano lavoro e soldi che hanno iniziato a girare nuovamente
. Peccato che la realtà sia molto diversa da quella sognata a Palazzo Chigi.
In Italia non c’è più un euro, né nelle tasche degli italiani, né nelle casse pubbliche e nemmeno nei forzieri delle nostre forze armate.
Dopo che la politica ha venduto tutto ciò che si poteva, in attesa di poter mettere sul mercato altri gioielli di famiglia, non ci sono più soldi per nulla e così tutto ciò che è pubblico deve inventarsi il modo per ottenere qualche euro anche solo per sopravvivere.
In questo quadro il fondo è stato toccato domenica scorsa quando su alcuni quotidiani nazionali è apparsa la pubblicità delle “Frecce tricolori” pronti ad offrire la loro livrea al miglior offerente. Sì avete capito bene, l’elitè della nostra aereonautica militare è in cerca di uno sponsor che portando liquidità nelle casse del gruppo possa permettere alla nostra pattuglia acrobatica di continuare a volare.
La ricerca di sponsor è mirata ad imprese, aziende e persino istituzioni che potranno sponsorizzare gli spettacoli delle Frecce, l’appuntamento più prestigioso tra quelli in vendita è fissato per il prossimo settembre quando nella base di Rivolto, nel friulano, si terrà il 55esimo anniversario del corpo.
Ancora una volta copiamo dagli Usa, a Washington, dove tutto ha un prezzo, è infatti pratica usuale approfittare di finanziatori per questo tipo di iniziative, si pensi ad esempio al Giorno delle Forze Armate.
Da anni il settore della difesa è vittima di tagli selvaggi, il tutto però mentre lo Stato spende per gli F-35, per avere sul proprio suolo 100 e più basi militari straniere e custodire 70 testate nucleari a stelle e strisce.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia