(ASI) "La Procura di Bari, a differenza di quanto accaduto in altre Procure d’Italia, ha tenuto ben distinte la responsabilita’ penale a la responsabilita’ politica, evitando di trasformare un’inchiesta giudiziaria in un’ordalia politico-mediatica e una responsabilita’ politica in un’ipotesi di reato.
Cio’ non toglie che ogni giorno di piu’ emerge lo spaccato di un sistema sanitario pugliese profondamente distorto, praticamente marcio, e di fronte a questo spettacolo i referenti politici che fino ad oggi hanno tirato le fila non possono continuare a far finta di niente confidando che la capacita’ di una Procura di tenere ben distinti i piani possa cancellare le loro responsabilita’ politiche". Lo ha affermato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. "Rispetto alla vicenda Tedesco e all’archiviazione di Vendola noi confermiamo il nostro garantismo a 360 gradi, ma e’ arrivato il momento che i nostri avversari facciano una seria autocritica, perche’ la nostra coerenza non puo’ diventare una lavanderia per la loro coscienza. Da Vendola, che ha sperimentato a suo favore la correttezza di una giustizia non utilizzata a fini politici, ci aspettiamo ora un convinto mea culpa per cio’ che e’ stato fatto dalla Regione Puglia nei confronti del ministro Raffaele Fitto, perche’ da parte di una Giunta Regionale costituirsi parte civile o addirittura opporsi a una richiesta di archiviazione significa piegare le istituzioni all’uso politico della giustizia contro un avversario politico. In ogni caso -conclude Quagliariello- non accettiamo lezioni da questa sinistra. Perche’ se il tentativo di imporre il controllo politico sulla sanita’ pugliese dev’essere legittimo, e’ a dir poco paradossale che si voglia spacciare come reato una conversazione del presidente del Consiglio con un funzionario di Questura".