(ASI) Roma - "Il Parlamento è il luogo in cui avviare un dibattito serio sull'estensione delle norme del Jobs Act alla pubblica amministrazione. Non possono esserci zone franche". Lo afferma l'ex ministro per la Pa e Semplificazione Gianpiero D'Alia, deputato e Presidente dell'Udc.
"La sede giusta - spiega D'Alia - è la Commissione Affari Costituzionali del Senato, che già sta discutendo la delega sulla Pa: lì si può affidare al governo il compito di estendere le regole privatistiche anche ai rapporti di lavoro pubblico, applicandole solo ai nuovi assunti e adeguandole alle specificità del settore pubblico". "Ha ragione il ministro Madia - aggiunge D'Alia - a distinguere il rapporto lavorativo privato da quello pubblico: è una differenza genetica, perché diverse sono le finalità e l'interesse che muove il datore di lavoro. Ciò non toglie però che, nel caso del pubblico impiego, alcune regole del Jobs Act opportunamente rimodulate possano essere molto utili oggi a riorganizzare la Pa in termini di efficienza". "Molte scelte negative in passato - conclude D'Alia - hanno introdotto forme di privatizzazione del pubblico impiego, lasciando diversi settori della Pa nella palude dell'inefficienza e generazioni di dipendenti senza motivazioni: dobbiamo superare questo stato delle cose, farlo con coraggio e senza pregiudizi".
Redazione Agenzia Stampa Italia