(ASI) “Il disegno di legge di stabilità per il 2015 rappresenta un ulteriore passo indietro per l'agricoltura italiana, in quanto non solo sottrae importanti risorse finanziarie, così come sta avvenendo ormai da mesi con i decreti legge approvati dal Parlamento.
Da ultimo lo Sblocca-Italia, ma al contempo, prevede un complessivo e pericoloso innalzamento della tassazione per le imprese agroalimentari che ostacolerà per i prossimi anni la crescita e lo sviluppo dell'intera filiera”. Così in una nota Monica Faenzi, capogruppo di Forza Italia in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, denuncia la scarsa attenzione del Governo ed in particolare del Ministro delle politiche agricole Martina, dimostrata nella manovra finanziaria. “Stiamo assistendo dall’inizio dell’anno, ad un pericoloso arretramento delle misure stabilite per l’agroalimentare, che proprio in questo momento di persistente crisi economica e con le misure di embargo adottate dalla Russia che ha bloccato le nostre esportazioni, avrebbe dovuto invece essere sostenuto attraverso reali politiche espansive. Dall’azzeramento delle risorse previste per il settore ittico, a quelle sull’internazionalizzazione del made in Italy, alla riduzione della dotazione finanziaria del Piano irriguo nazionale, sono tutti interventi – prosegue Faenzi, - che non favoriranno alcun tipo di sviluppo e di crescita del comparto, che ricordo contribuisce per il 15% del Pil nazionale. Aggiungo inoltre, come il taglio previsto di circa 70 milioni di euro di agevolazioni per il gasolio in agricoltura, penalizzerà tutti gli operatori in maniera indistinta”. “Per questo - conclude - ho presentato una serie di emendamenti in commissione Bilancio, che rappresentano una contromanovra rispetto a questa legge di stabilità così tassaiola, per l’agricoltura italiana, nella speranza che il Governo e la maggioranza possano condividere e soprattutto comprendere, come le decisioni che stanno prendendo per il comparto agricolo e agroalimentare, delineano un quadro grave e di preoccupante declino nei riguardi delle imprese e di tanti operatori del settore, che attendevano ben altri interventi di rilancio e di crescita”.