(ASI) Reggio Calabria – Giuseppe Falcomatà, candidato a sindaco per il PD nelle prossime elezioni comunali del 26 ottobre, ha illustrato le linee guida del programma politico che sta portando avanti con diverse iniziative sul territorio, per carpire e rispondere alle esigenze dei cittadini:
“Stiamo seguendo un metodo di lavoro – ha dichiarato Falcomatà - iniziato con le primarie e che sta proseguendo con un iter esplorativo diretto alla conoscenza del territorio e dei rispettivi bisogni. Un rapporto concreto ed esplicativo con i cittadini, con cui abbiamo inteso comunicare per apprendere problematiche che abbiamo messo poi, in agenda, Agli elettori chiediamo fiducia, proponendo un’idea di città ad ampio raggio che comprenda tutti i settori della comunità reggina”.
Sul tema delle alleanze con altre forze politiche, al fine di creare sinergie fondate sulla condivisione di intenti e di proposte, Falcomatà ha evidenziato: “La coalizione di centrosinistra ha il suo nucleo intorno ai partiti che hanno partecipato alle primarie. Una coalizione che si è allargata, guardando alla sinistra radicale, ma che ha rivolto l’interesse anche alle esperienze civiche, moderate e cattoliche. Oltre al Partito Democratico, SEL, Centro Democratico, Progetto sinistra e diversi movimenti civici che si consolideranno nelle liste civiche”.
Il premier Matteo Renzi, si è espresso a favore della sua candidatura e quella di Callipo per le regionali, nel corso dell’ultima visita in città: “E’ una grande soddisfazione. La nostra sfida è di cambiare il metodo, riportando uno stile oramai perduto nella politica, fatto di attenzione nei confronti del territorio amministrato. L’appoggio del Governo, sarà sicuramente un stimolo maggiore anche nel periodo successivo alla tornata elettorale, per risollevare una città che ha bisogno di una seria prospettiva di sviluppo”.
Giuseppe Falcomatà, è figlio di Italo, indimenticato sindaco della Primavera di Reggio, di cui ha ricordato gli insegnamenti trasmessi all’intera comunità: “Innanzitutto l’affermazione delle regole, per tutti e su questa base l’adozione di metodi che possano garantirne il massimo rispetto. Un esempio è lo sgombero di Piazza del Popolo dalle baracche fisse degli ambulanti, con una semplice ordinanza che venne adottata da mio padre, al fine di ridare ad ogni cosa una propria dimensione. Quindi, il secondo principio è la programmazione, senza pensare alla scadenza elettorale, ma per tracciare un’idea di città nella consapevolezza che potresti non tagliare il nastro dell’opera che hai avviato. Ricordo quando mio padre nel ‘93 è stato eletto per la prima volta sindaco in una situazione di bilancio molto simile a quella che attualmente ha coinvolto il comune di Reggio Calabria. Nella prima parte della sua amministrazione inaugurò delle fontane in diverse punti della città. Un gesto dietro al quale c’era la volontà di dare un piccolo segno della presenza e dell’attenzione dell’amministrazione comunale verso i cittadini. Questo è il nostro intento. Con una programmazione oculata e continua, mettere il cittadino e i bisogni della città al centro e non disattendere la fiducia che gli elettori sceglieranno di darci”.
Daniela Gangemi - Agenzia Stampa Italia