(ASI) Nella discussione alla Camera, che inizia la prossima settimana, sulle riforme costituzionali, proporrò un emendamento per introdurre un tetto costituzionale alla pressione fiscale.
La pressione fiscale a carico dei contribuenti ha ormai raggiunto livelli inaccettabili. La determinazione ex ante di un livello massimo di pressione fiscale diviene quindi essenziale per ripristinare il corretto rapporto tra Stato e contribuenti. Se la maggioranza dei parlamentari (e io non sarei affatto d’accordo con una simile scelta di conservazione) intendesse mantenere l’obbligo dell’equilibrio di bilancio recentemente inserito nella nostra Costituzione allora tale obbligo andrebbe a maggior ragione integrato con l’introduzione di un tetto alla pressione fiscale per evitare che il primo sia conseguito rincorrendo i livelli di spesa pubblica a suon di tasse e non riducendo la spesa.
In merito alle tasse a Capezzone risponde il deputato Rampelli (Fdi-An) fa piacere sentirti dire le nostre stesse cose
«Da oggi abbiamo un alleato in più nella storica battaglia per inserire in Costituzione il limite alle tasse. Ed è il presidente della commissione Finanze Daniele Capezzone. All’inizio della legislatura, abbiamo presentato una proposta di legge costituzionale “Modifica all'articolo 53 della Costituzione, in materia di princìpi del sistema tributario e di limite alla pressione fiscale complessiva” (Atto Camera 1213), ma l'esame non è stato mai avviato».
E’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale rispondendo alle affermazioni rilasciata dal presidente della commissione Finanze Daniele Capezzone.
«Non solo – ha aggiunto Rampelli - Quando Fratelli d’Italia presentò, durante la discussione dell’avvio delle riforme il 29 maggio 2013, una mozione chiedendo che venisse inserito nel ‘pacchetto’ delle modifiche istituzionali anche quella dell’articolo 53 della Costituzione, Forza Italia votò contro. Alla luce della 'conversione’ dell'on. Capezzone ci auguriamo che la modifica possa avviarsi nel processo di riforma che la Camera si appresta a esaminare. Si tratta di una vera emergenza in difesa della capacità tributaria dei cittadini. Rammentiamo che l’articolo 53 della Costituzione prevede che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”». «Questo concorso alle spese pubbliche da parte di cittadini e imprese – ha concluso il capogruppo - ha oltrepassato di gran lunga la capacità contributiva degli italiani e il rispetto della costituzione vanno urgentemente ripristinati e concretizzati, prima che le famiglie e le aziende italiane siamo sterminate”.
Redazione Agenzia Stampa Italia