(ASI) I gravi fatti recentemente accaduti che hanno portato all'arresto, con l'accusa di maltrattamento, di cinque operatori del centro socio-riabilitativo per giovani disabili "Casa di Alice" di Grottammare (in provincia di Ascoli Piceno), struttura che ospita minori autistici, hanno evidenziato la carenza di personale qualificato per
la presa in carico, la cura e l'educazione dei minori in situazione di disabilità. Per questo la deputata del Pd Vanna Iori, referente nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, ha presentato un’interrogazione al ministro della giustizia per chiedere al governo di rendere obbligatorio il possesso del titolo di educatore per svolgere un lavoro di tipo educativo nell'ambito socio-educativo e socio-sanitario.
“Tutti i giornali - ha sottolineato la Iori - hanno definito "educatori" gli arrestati benché solo uno di essi fosse in possesso del titolo; si tratta invece di personale privo di qualifica per svolgere la professione educativa. I comportamenti improntati a disumanità e incompetenza professionale non sono attribuibili ad educatori, bensì a personale dequalificato che impropriamente svolgeva un ruolo educativo”.
Secondo la parlamentare reggiana "per evitare il ripetersi di simili episodi occorre che le strutture di questo tipo siano sottoposte a un costante monitoraggio sulla qualità delle attività svolte e sulle qualifiche del personale preposto alle attività educative che, per affrontare adeguatamente le delicate e difficili situazioni dei giovani autistici, devono essere in possesso di un titolo che ne attesti la preparazione professionale sul piano tecnico ed etico”.
Nell’interrogazione la deputata democratica ha anche chiesto di procedere al riconoscimento della preparazione professionale degli educatori in possesso della laurea di Scienze dell'educazione (conseguita nelle facoltà di Scienze della formazione) come titolo qualificante per il lavoro nelle strutture per persone affette da disabilità e ha sollecitato le Regioni e i Comuni a incrementare le attività di controllo e di vigilanza sulle strutture socio-educative di competenza, in particolare su quelle che ospitano ragazzi e ragazze con disabilità.
Redazione Agenzia Stampa Italia