(ASI) Il Movimento 5 Stelle Abruzzo, ed i suoi 150.000 elettori hanno avuto riprova che i timori espressi nei giorni scorsi erano fondati.
La maggioranza regionale appoggia con un suo voto il Centrodestra, garantendole la presa dello scranno di garanzia in Commissione di Vigilanza ed estromettendo il Movimento 5 Stelle. I Cinquestelle, nella persona del Consigliere Sara Marcozzi, avrebbero avuto tutto il diritto di ottenere quel ruolo essendo la prima forza di opposizione, ma la Democrazia sembra cosa poco cara ai vecchi e nuovi eletti, fra le molte (troppe) liste che hanno sostenuto D'Alfonso e Chiodi.
In precedenza, la cordata Chiodi-D'Alfonso aveva già provveduto ad una spartizione degli incarichi ,all’interno dell’Ufficio di Presidenza, tenendo fuori il Movimento 5 Stelle nonostante il suo ruolo di principale forza di opposizione.
Con l’elezione del Consigliere Febbo di Forza Italia, quale Presidente della Commissione di Vigilanza, il copione è tornato a ripetersi ancora una volta.
Sulla base delle dichiarazioni fatte prima della votazione, la maggioranza avrebbe dovuto votare compatta il proprio Consigliere Mariani, ma in ultimo, qualcuno di essi ha votato per il Consigliere Febbo, il quale ha così potuto eguagliare i voti della nostra candidata Marcozzi: venendo eletto Presidente, solo perché Consigliere più anziano.
La funzione della Commissione di Vigilanza, come può facilmente evincersi dal nome, è fondamentale per controllare l’operato dell’esecutivo e dell’intera macchina regionale. Per questo, ed in funzione di garanzia, il regolamento prevede che la Presidenza debba essere assegnata ad un Consigliere di opposizione.
Con la venuta in soccorso della colazione di D’Alfonso, ancora una volta, il controllato ha potuto scegliere il proprio controllore.
Alla luce di simili comportamenti, in spregio dei basilari principi di Democrazia e della volontà dei Cittadini, è lecito presumere che Centrosinistra e Centrodestra abbiano stretto tra loro un patto di ferro, al fine di gestire come meglio credono il futuro di tutti gli Abruzzesi.
Chiara, infatti, appare l'intenzione di governare nel segno della convivialità politica: gestendo a loro piacimento le risorse economiche della Regione Abruzzo, al riparo da qualsiasi controllo da parte della l’unica vera opposizione presente in Consiglio.
L’inizio non è certo dei migliori, ma non basterà questo ad impedirci di far entrare tutti i Cittadini all’interno anche di questa Istituzione.
Redazione Agenzia Stampa Italia