(ASI) “Un piano industriale inesistente, che non offre sicurezze per il futuro di Taranto e non affronta in alcun modo il dramma della situazione ambientale della città. Mentre nei salotti governativi si cercano sfumature impossibili per dipingere l’affare Taranto, in città si continua a morire e mese dopo mese gli operai diventano sempre e più precari.
In tutto questo apprendiamo che il trono del commissario Bondi starebbe in queste ore traballando. Ricordiamo che Bondi è quel consulente dei Riva che firmò un documento secondo il quale non c’è nesso di causalità tra i tumori e le attività industriali dell’Ilva”. Lo denunciano i deputati del M5S.
“Noi non dimentichiamo - aggiungono - che Bondi è colui che aveva scelto Paola Severino come difensore della fabbrica commissariata, alla faccia del fatto che lei, da ex ministro, aveva firmato il primo decreto salva-Iva. E poi non scordiamo certo il dossier dei consulenti dei Riva, che Bondi aveva avallato, secondo cui a Taranto ci si ammalava di tumore per le sigarette e non per le emissioni nocive della fabbrica”.
“Nulla sembra essere cambiato dall’era dei Riva. È chiaro che il commissario è una figura inadeguata: lo avevamo detto fin dall’inizio e avevamo subito denunciato la sua posizione in conflitto di interessi. E’ per questo che accogliamo con speranzosa attesa le voci che lo darebbero al capolinea nella veste di commissario straordinario”.
Redazione Agenzia Stampa Italia