(ASI) Non sono mancate le polemiche da parte del Pdl a seguito dell’indagine della procura di Roma che ,per abuso d’ufficio, ha indagato il consigliere laico del Csm, Matteo Brigandi’ ed ha proceduto alla perquisizione dell’abitazione della cronista de "Il Giornale" Anna Maria Greco.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Pierfilipo Laviani, e’ partita da una segnalazione ufficiale fatta dal Consiglio superiore della magistratura. Brigandi’, secondo l’accusa, avrebbe passato documenti interni al Csm alla giornalista che ha poi redatto un articolo sul procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini.
Capezzone, portavoce del Pdl, ha affermato a riguardo: " Sono tra coloro ai quali non sono affatto piaciuti il titolo e il pezzo de Il Giornale, nei giorni scorsi, relativi a veri o presunti ’atteggiamenti amorosi’ della dottoressa Boccassini nel 1982. Credo infatti che la vita privata di ognuno non vada mai violata, in nessun caso, ma a maggior ragione, esprimo totale solidarieta’ al quotidiano milanese e alla giornalista Anna Maria Greco per le perquisizioni che sono in corso nella redazione de Il Giornale. Con tutto il rispetto, vero e non ipocrita, per le iniziative della magistratura a me pare che sia assordante il silenzio di coloro che di solito si mobilitano per la liberta’ di stampa, purche’ sia stampa antiberlusconiana, e dei lottatori in servizio permanente effettivo per l’art. 21, purche’ antiberlusconianamente inteso, si capisce. Cosa avrebbero detto e fatto- conclude- se ad essere perquisita fosse stata La Repubblica o una giornalista de L’Espresso?"
Anche il Presidente dei deputati, Fabrizio Cicchitto, non si è risparmiato, in un nota, di commentare l'accaduto: "Ho gia’ avuto modo di dire che sono contrario ad ogni speculazione sulla vita privata, sia che investa con centinaia di intercettazioni Berlusconi, sia che riguardi rivelazioni su episodi personali riguardanti la Boccassini. Detto questo, pero’, il meccanismo investigativo che oggi colpisce cosi’ duramente il Giornale, in quanto tale, e la giornalista Anna Maria Greco e’ del tutto inaccettabile e gravissimo, poiche’ rappresenta un autentico attentato alla liberta’ di stampa che deriva chiaramente dalla logica aberrante dei due pesi e delle due misure. In passato- aggiunge Cicchitto - di fronte a plateali violazioni del segreto istruttorio non c’e’ stato (salvo rare eccezioni) alcun intervento della magistratura. Del tutto inusitato, al limite dell’incredibile, e’ il trattamento riservato ad un membro del Csm, che non credo abbia precedenti nella storia della Repubblica. Piu’ in generale, e’ ancor piu’ incredibile il ben diverso trattamento riservato da un lato al Giornale e dall’altro alle testate di opposta collocazione politica".
Deborah Bergamini, parlamentare del Pdl, in linea con le dichiarazioni precedenti, ha affermato: ""Oggi si conferma l’azione a due velocita’ di certa magistratura militante: celere e rigorosa nel perseguire il giornalismo giudicato scomodo e, per contro, tifosa, se non complice, dell’informazione giustizialista e radicale. Tutto cio’ mette in discussione, ancora una volta, l’esistenza di una stampa davvero libera, l’incolumita’ fisica dei suoi professionisti e la credibilita’ dell’istituzione giudiziaria nel suo complesso. E’ l’ennesimo segnale negativo sullo stato di salute della democrazia italiana"