(ASI) Roma - L'accusa della Corte dei Conti nei confronti delle agenzie di rating è forte: secondo l'istituzione italiana, le agenzie avrebbero arrecato all'Italia danni per 234 miliardi di Euro. Quando? Esattamente tra luglio 2011 e il 13 gennaio 2012, quando le tre principali agenzie abbassarono a più riprese il rating dell'Italia, portandolo ad un livello quasi di "spazzatura" con effetti disastrosi ricaduti sullo spread, sui titoli di stato, sul debito sovrano, sui tassi di interesse e sul Governo Italiano.
Secondo la lettera inviata dalla Corte dei Conti alle agenzie di rating, il criterio con cui è stata "valutata" l'Italia è completamente sbagliato. Il nostro Paese non sarebbe oggetto di un giudizio integro, se consideriamo solo i criteri economici e monetari, del Pil o del debito sovrano. Bisognerebbe considerare anche l'aspetto culturale, storico, artistico e letterario. Tutti prodotti "d'eccellenza" da millenni.
La cifra di 234 miliardi di euro non viene confermata dalla Corte dei Conti, vista l'istruttoria ancora in corso aperta dal Procuratore Generale del Lazio Raffaele De Dominicis. Le agenzie non hanno gradito, tuttavia. In particolare Standard & Poors, ha ritenuto l'accusa "inconsistente, superficiale e priva di ogni fondamento". La battaglia è aperta.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia