(ASI)Che i nostri Politici fossero da sempre legati a doppia mandata con le Banche i finanziamenti da queste concessi a larghe mani ai loro protettori, lo sapevano tutti ma in questo ultimo periodo siamo arrivati ad eccessi non più accettabili. A voler pensare bene, questo Governo sta facendo un ulteriore “regalo” ad Istituti bancari che poi dovrebbero usarlo per finanziare le PMI.
A pensare male, come diceva Andreotti, andremo all’Inferno ma ci avremo preso sempre. Allora uniamoci a Carmelo Finocchiaro, Presidente di Confedercontribuenti, e proviamo a pensare male: Rivalutare le quote di Intesa San Paolo, Unicredit, Assicurazioni Generali e Unipol Sai, tutti azionisti di peso di Bankitalia, può rivelarsi un ottimo affare per rafforzare i loro patrimoni, ed anche per i generosi dividendi che potranno ricevere da Palazzo Koch ma, sicuramente, non potrà essere un ottimo affare per gli italiani e le imprese. A Padova, il coriaceo Finocchiaro ha chiesto più volte che il Parlamento prenda coraggio, faccia finalmente il dovere cui è stato preposto dal Popolo italiano e rinazionalizzi L’Istituto Centrale. Ove ciò non dovesse accadere, qualora le quote di Bankitalia venissero rivalutate tra i 5 e i 7,5 miliardi e considerando un tasso di dividendo del 6%, nelle casse dei colossi del credito finirebbero dai 360 ai 420 milioni di euro all’anno. Intesa San Paolo incasserebbe dai 150 ai 170 milioni e Unicredit dagli 80 ai 90 milioni. Una bella cifra tenuto conto che, nel 2012, Bankitalia ha distribuito in tutto “solo” 70 milioni agli azionisti. E’ ora che gli italiani non solo sappiano bensì imparino a comprendere la finalità di questi “inciuci” e trovino la forza di ribellarsi…sicuramente con l’aiuto di Confedercontribuenti che continuerà a spiegare ciò che accade nelle segrete stanze del Potere.
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