Dall'onestà alla trasparenza passando per i rimborsi elettorali, il tesoriere Pd Barbaccia lancia il suo "schiaffo di Anagni", non mancando di sottolineare come le affermazioni della Trenta debbano essere supportate da fatti concreti.
Con determinazione, condita da una forte dose di sarcasmo, Barbaccia parrebbe volersi togliere i sassolini dalle scarpe, rinfacciando anche l'ingerenza di Grillo e Casaleggio sulla democrazia interna del Movimento.
Quanto all'attuale giunta Di Girolamo la difesa è d'ufficio e non lascia scampo ad equivoci:
"(Di Girolamo) ricopre la carica avendo rinunciato al seggio al Senato e all'indennità di sindaco e l'unica cosa che ci ha guadagnato è stata una manganellata in testa".
La manganellata alla quale si fa riferimento è relativa all'episodio dell'occupazione dei binari ferroviari da parte degli operai ternani avvenuta alcuni mesi fa. Il sindaco di Girolamo, in un momento di concitazione, avrebbe ricevuto una manganellata dagli agenti. E diciamo "avrebbe " poiché le autorità hanno smentito, parlando invece di "ombrellata". Un gesto che tuttavia ha una forte carica politica e che infatti il tesoriere non ha mancato di rimarcare.
Il comunicato di fuoco di Barbaccia non ha lasciato indifferente la politica locale. Franco Todini, candidato sindaco della Lista civica Il Cammello, ha difeso la "collega" pentastellata evidenziando come la nota del Pd sia stata esagerata e fuori luogo nei confronti di una persona democraticamente eletta.
"Trasparenza onestà e meritocrazia sono concetti tutt'altro che scontati" ha ricordato Todini aggiungendo che "le idee possono non essere condivise, ma non deve mai venir meno il rispetto per le persone. Il livore che traspare dall'intervento teso a screditare un candidato semplicemente perchè, in quanto giovane, non avrebbe esperienza adeguata, mi sembra che rappresenti la sintesi di come la vecchia politica abbia discriminato e seguiti a discriminare l'apertura verso le nuove generazioni".
In sintesi quello di Barbaccia pare più un attacco da PCI di Togliatti che non da Partito comunista di Berlinguer.
Roberto Spada