E le richieste continuano a salire”. Questo è il quadro di cui si è parlato nella conferenza di presentazione dei progetti che l’ente regionale ha sottoscritto, rispettivamente, con l’Agenzia territoriale dell’edilizia residenziale (Ater) Umbria e Gepafin, società finanziaria partecipata dalla Regione Umbria dal 1987. Durante l’incontro l’assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, ha ricordato che nel primo caso è stato aperto il bando pubblico, con scadenza il 22 dicembre 2013, per il reperimento degli immobili da riservare alla locazione, a canone concordato, per le famiglie in possesso di sfratto esecutivo per morosità ‘incolpevole’.
A quest’ultimo, che si rivolge a tutti i proprietari di case sfitte o invendute, siano essi persone fisiche, associazioni o imprese di costruzioni, ne seguirà, a partire dal 7 novembre 2013, un secondo, a livello regionale, per l’individuazione dei nuclei familiari beneficiari. “I problemi principali che ci vengono sottoposti – ha continuato il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti – sono quasi tutti riconducibili alla perdita o assenza del lavoro”. “Si va articolando sempre di più – ha detto l’assessore Vinti – l’equazione micidiale per cui se perdo il lavoro, perdo la casa. In Umbria si rischia di superare, nel 2013, i 1.300 sfratti del 2012, di cui il 90 per cento ‘incolpevoli’. Ma se le politiche abitative non vengono supportate a livello nazionale diventa difficile gestirle”.
Le esigenze che la giunta regionale vuole favorire, mettendo a disposizione un milione e mezzo di euro, sono due. Da una parte quelle dei proprietari di appartamenti sfitti o invenduti, sottoposti ad una tassazione pesante, a cui viene offerto fino a 5.200 euro per due anni, dall’altra le esigenze degli sfrattati ‘incolpevoli’, trovando loro nuove soluzioni alloggiative adeguate. “Questo significa – ha detto Alessandro Almadori, presidente Ater Umbria – che ai fini della graduatoria finale terremo conto del numero degli immobili che il singolo riuscirà a mettere a disposizione dell’Ater e del prezzo che si vuole applicare all’interno della fascia del canone concordato”.
La convenzione ‘Mutui garantiti prima casa’ stipulata tra Regione Umbria, Gepafin e istituti di credito aderenti, che ad oggi sono nove, invece, fa riferimento alla garanzia con cui la Regione, mettendo a disposizione un fondo di due milioni moltiplicatore 20, cioè per il rilascio di 40 milioni di garanzia, si trova a sostenere quel cittadino che chiede in banca un mutuo per acquistare la prima dimora. La garanzia, come ha spiegato Fabiola Marinelli di Gepafin, può coprire fino al 90 per cento del costo del mutuo e dall’inizio dell’anno ad oggi ha già sostenuto più di 77 richieste per 6 milioni e mezzo di euro. La convenzione resta aperta con un fondo che ha ancora una capacità di circa 23 milioni di euro.