(ASI) Cricche di potentati che gestiscono nomine. Questa l'accusa che giunge ai danni del Partito Democratico non da un avversario politico, bensì da Marianna Madia, giovane deputata di Via del Nazareno. "Nel Pd di Roma - ha spiegato Madia all'emittente romana Radio Città Futura - ci sono tantissime donne e uomini invisibili che lavorano quotidianamente, ma ho visto anche gruppetti o filiere di potere, non vere e proprie correnti, che non si differenziano per idee diverse di come fare politica a Roma, ma per il capetto".
"Sono mediocri filiere di potere - ha specificato la deputata - ma tengono lontane questi invisibili che sarebbero invece le migliori energie del partito romano”. Quanto al rifiuto dell'offerta a far parte della Giunta capitolina, la Madia ha motivato così il suo no: “Il fatto che abbiano chiamato successivamente tre parlamentari diverse elette a Roma: Lorenza Bonaccorsi, me e Marta Leonori, che si occupano di cose completamente diverse - ha affermato - ha reso lecito il dubbio che non servisse una competenza, ma che servisse invece liberare un posto in Parlamento per il primo dei non eletti”.
Il mese scorso avevano suscitato clamore alcune affermazioni della Madia, secondo le quali nel Pd vi sarebbero "vere e proprie piccole associazioni a delinquere".
Redazione Agenzia Stampa Italia