Nel mirino dell’Autorità sono finite Bp, Shell e Statoil. Delle verifiche sono state avviate anche sul ruolo determinante dell’agenzia Platts che fissa il prezzo del petrolio sui mercati mondiali.
Se tali sospetti fossero confermati si tratterebbe di una vera e propria truffa mondiale, dalle ricadute incommensurabili sui cittadini e sulle imprese.
Gli aggravi determinati da una speculazione di tale portata sul petrolio, infatti, non avrebbero effetto solo sui prezzi diretti dei carburanti, ma anche su tutti i prezzi di beni e servizi, nonché sui costi dei prodotti che, nel proprio ciclo produttivo, impiegano il petrolio (dai detersivi ai materiali plastici).
Basti pensare che, solo in Italia, abbiamo sempre denunciato un differenziale incomprensibile tra i prezzi applicati e quelli a cui si sarebbero dovuti attestare i carburanti di 12 centesimi. Da una prima stima dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, quindi, le ricadute ipotizzabili risultano pari a +262 Euro annui a famiglia (di cui +144 per costi diretti e +118 per costi indiretti), pari complessivamente a circa 6,3 miliardi di Euro annui.
Si tratta di esborsi ancora più insopportabili in un momento critico come quello che le famiglie stanno attraversando da anni a causa della crisi. Alla luce di questo allarmante scenario chiediamo che sia fatta la massima chiarezza su questa gravissima vicenda.
Naturalmente, se tali ipotesi fossero confermate, Federconsumatori ed Adusbef non solo insisteranno affinché vengano disposte sanzioni e pene severe per i responsabili, ma metteranno in campo ogni strumento di carattere legale, avviando anche denunce alle Procure della Repubblica, per far sì che ai cittadini venga restituito ogni centesimo pagato in più a causa di queste intollerabili speculazioni.
Redazione Agenzia Stampa Italia