- L' on Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, in merito alle dichiarazioni dell' On Fiano e in seguito al decesso del terza vittima, un pensionato 64enne , a Milano per mano dell' extracomunitario africano che sabato mattina ha colpito a picconate chiunque incontrasse, dichiara:
“ In queste ultime ore, diversi esponenti del Partito Democratico, non avendo nulla da fare, hanno pensato bene di attaccare il Movimento accusandolo di aver messo in piedi una campagna web razzista denominata “ l' immigrazione uccide”.
La verità è esattamente un'altra.
Forza Nuova non ha mai fatto nulla che possa essere considerato razzista. Anzi: sono proprio i Fiano, la Boldrini, la Kyende, la Idem assieme a tutta la classe politica italiana che possano essere accusati di razzismo nei confronti dei cittadini italiani. Infatti:
1) non esiste al mondo che una persona, indipendente dal razza e dal colore delle pelle, che viene espulsa dal territorio nazionale, non solo non viene effettivamente espulsa ma è libera di circolare e di commettere reati come la cronaca di questi giorni ne è cruda testimonianza
2) con il voler dare ostinatamente la cittadinanza ai nati in Italia, diventerebbero immediatamente cittadini italiani migliaia di giovani di origine sud americana facenti parte di gang violente e criminali che generano il terrore in molte le periferie delle grande città ( vd Genova, Milano) e non hanno nessuna intenzione di integrarsi
3) l'idea di non voler considerare reato lo status di clandestino è un' aberrazione legislativa, assente in qualsiasi paese civile. ( i ragazzi italiani che desiderano andare in Australia e negli Stati Uniti sanno perfettamente che finito il loro periodo di soggiorno, devono obbligatoriamente lasciare il paese).
4) Si continuano volutamente a dimenticare uomini e donne africane costrette a lavorare per pochi euro al giorno nelle campagne calabresi. Solo Forza Nuova ha denunciato questa situazione anche perché solo Forza Nuova ha il coraggio di schierarsi apertamente contro il potere mafioso locale che gestisce questi traffici.
In conclusione: siamo razzisti noi che vogliamo difendere il popolo italiano e vogliamo aiutare quello africano in Africa, o i vari Fiano, Boldrini, Kyenge, Idem che con tanto buonismo e falsa solidarietà mettono a rischio la sicurezza degli italiani e favoriscono questa schiavitù del terzo millennio.
On Roberto Fiore Segretario Nazionale FN
Crisi: CasaPound Italia, tricolore a lutto sulle finestre di tutta Italia per ricordare vittime Millano e precarietà
Roma – Un tricolore listato a lutto alla finestra in onore dei tre morti di Milano ma anche per ricordare le tante vittime della crisi che attraversa il paese. A lanciare la proposta è CasaPound Italia che da oggi al 1 giugno esporrà la bandiera nastrata sul palazzo romano dell’Esquilino che ospita il movimento dal 2003 e nelle 70 sedi aperte dal 2008 a oggi in tutta Italia. E il leader di Cpi, Gianluca Iannone, invita tutti gli italiani a fare altrettanto: ‘’Siamo di fronte a una crisi profondissima, che genera follia, depressione, angoscia e fa tante, troppe vittime – sottolinea Iannone – Suicidi in aumento del 40% nel 2013, oggi la notizia di un uomo che si è dato fuoco con l’intera famiglia per salvare la sua casa messa all’asta: sono il frutto sconvolgente di politiche che hanno fatto della precarietà e dello sfruttamento una regola a cui è impossibile sottrarsi se non per pochi privilegiati. Una regola che vale per gli italiani, ma anche per gli immigrati come Mada Kabobo, che, prima ancora che feroce e imperdonabile assassino, è lui stesso una vittima del sistema neoschiavista messo in piedi dalla società multirazziale. Un sistema che si nutre di scelte scellerate, già fatte, o in divenire, come l’inaccettabile ipotesi di introdurre lo ius soli, che unite a immigrazione di massa, pressione fiscale asfissiante, delocalizzazione delle imprese all’estero non faranno altro che innescare un turbinio di disperazione e lotta tra poveri che avrà nelle istituzioni, e nelle istituzioni soltanto, la sua vera matrice criminale. Di fronte a tutto questo – conclude Iannone – l’invito di CasaPound agli italiani è a ritrovare solidarietà e spirito nazionale anche attraverso il ricordo delle tante vittime innocenti di questa crisi’’.
Madu kabobo: Benedettelli (Fdi) onorevole Gigli si smetta di giustificare gli assassini. 21 anni non è età di Kabobo ma di una sua vittima(ASI) "Caro Onorevole Gigli, solo 21 anni non è l'età del brutale assassino che lei ha scambiato per vittima del "sistema cattivo" durante il suo discorso di ieri in aula. A Parlare è Barbara Benedettelli, responsabile del Dipartimento tutela Vittime della violenza di Fratelli d'Italia. E' l'età di Daniele Carella, lui sì vittima insieme alla sua famiglia di un uomo che ha spezzato per sempre tre vite e tutte quelle che ad esse erano legate. Un errore il suo che considero grave*, come gravi sono le affermazioni che un deputato della Repubblica ha fatto in un'aula in cui dovrebbe difendere gli interessi degli italiani e lottare per la giustizia. Che messaggio ha dato lei ieri? Uccidere quando si è disperati è giustificato? Ma si rende conto della gravità di affermazioni fatte in Parlamento? Le rammento che anche la prima vittima, Alessandro Carolè di soli 40 anni, era in una condizione di disoccupazione. E' stato trovato in ginocchio, appoggiato al muro del bar dove aveva cominciato la sua ultima giornata di vita con il cranio fracassato. Le ricordo che il padre di Daniele lo ha visto a terra, dilaniato e morente. Lei è padre? Provi a vestire per un momento i panni di Savino Carella. Onesto lavoratore che rispettava le regole e gli altri. Le ricordo che il pensionato Ermanno Masini aveva perso da poco la moglie. Queste persone avevano motivo di disperazione nel senso in cui lei la intende. Ma per questo non hanno devastato le vite altrui. E cosa dovrebbero fare ora i familiari degli uccisi se la giustizia non sarà capace di dare un prezzo elevato alla vita dei loro cari? E' grave quanto lei ha detto in aula in difesa di un assassino, della peggiore specie, che per altro aveva già dimostrato un' indole violenta in passato e che, anche se in attesa di un ricorso che deve essere abolito, non doveva essere lasciato in giro per le strade a vivere di espedienti e furti. Lei dice che povero Kabobo non sapeva neanche la lingua, le rammento che in Italia c'era dal 2011. Evidentemente non era qui per integrarsi. Da un deputato della Repubblica all'indomani di una simile tragedia mi aspetto parole diverse. La legge lo ha permesso? Allora questa legge è sbagliata*. Va cambiata per tutelare i cittadini italiani e fare in modo che fatti così gravi non accadano più, almeno per mano dei clandestini. *Secondo la giurisprudenza di Strasburgo la detenzione dello straniero è ammissibile in linea di principio, non solo nelle more del procedimento di espulsione, ma anche nel corso del procedimento di asilo, sulla base dell’art. 5 comma 1 lett. Cedu (che autorizza l’arresto e la detenzione dello straniero per impedire l’ingresso clandestino nel territorio nazionale). *La legittimità della privazione della libertà personale dello straniero nel corso del procedimento di asilo è stata riconosciuta* per la prima volta nella Sent. 29 gennaio 2008 dalla Grande Camera, *Saadi c. Regno Unito. *Dunque posso dire che Madu Kabobo, con precedenti, non doveva essere in giro per le strade della città, anche se in attesa di un ricorso di asilo politico che anzi dovrebbe essere abolito. Basti un solo grado di giudizio. E qui a pesare è anche il silenzio del *Ministro Kyenge*. Cecile Kyenge non è solo il ministro dei rifugiati, degli extracomunitari regolari o meno, dei clandestini. E’ anche e prima di tutto ministro degli italiani. Il suo ministero si chiama dell’integrazione e l’integrazione necessità di due parti da unire, una delle quali oggettivamente più grande dell’altra, si chiama Italia. Non può non affermare la vicinanza a chi soffre pene senza fine. L’ergastolo eterno e senza sconti del dolore di chi perde un marito, un figlio, un padre. A picconate. Un silenzio il suo che pesa. Non può tacere perché se la sua anima è nobile come credo, se è capace di compassione, di empatia, non può rivolgerli da una parte sola. La solidarietà a senso unico non è accettabile da un ministro". |
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione