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(ASI La “invarianza fiscale” è stata la bandiera fasulla della Giunta regionale per giustificare un DAP sostanzialmente irricevibile: in realtà si parla solo ed esclusivamente dell’aliquota IRPEF regionale, perché numerose sono invece le vessazioni cui gli umbri saranno sottoposti già dal 2013. Inoltre l’ala sinistra della maggioranza ha già di fatto chiesto - e forse ottenuto - un aumento della pressione fiscale a partire dal 2014.
Il dettato della risoluzione di maggioranza è dunque un concentrato di ipocrisia e contraddizioni. Chi, dal punto di vista tecnico, conosce le modalità di applicazione dell’IRPEF in realtà sa bene che raggiungere una reale “equità e progressività” significa in buona sostanza un aumento della pressione fiscale per tutti i redditi superiori ai 28.000 euro. Dunque, non una “operazione Robin Hood” contro i ricchi - peraltro opinabile - ma una vera e propria vessazione sulla classe media, che produrrà una catena regressiva a cominciare dai consumi. Di fatto la rigidità del bilancio regionale attuale è propedeutica ad una pesante attuazione della leva fiscale per i prossimi esercizi. Evento nefasto, peraltro preparato dal Governo nazionale che permetterà alle Regioni di aumentare di un ulteriore 1,1% la tassazione dei redditi a partire dal 2015.
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