(ASI)Roma.
Lettere in Redazione - Martedì 2 aprile, dalle 10 alle 14, Cpi sarà in presidio davanti a Montecitorio per ‘’dimostrare al mondo che questa nazione non è morta e che nessuno può rapire dei soldati italiani in acque internazionali’’. Sei le richieste a sostegno delle quali manifesta il movimento guidato da Gianluca Iannone: ‘’Dimissioni di Mario Monti da senatore a vita;
chiusura dell’Ambasciata italiana in India; chiusura dell’ambasciata indiana in Italia e divieto per l’ambasciatore di lasciare il paese fino al ritorno dei nostri soldati; ritiro immediato delle nostre truppe da tutti gli scenari internazionali come ritorsione per la mancata tutela degli interessi italiani da parte di Onu, Nato e Unione europea; manovre militari a largo del Kerala; preparazione di una opzione di intervento militare in India a seguito di una qualsiasi condanna dei nostri soldati’’.
‘’L’Italia – sottolinea il leader di Cpi Gianluca Iannone - ha il dovere di tutelare i suoi militari e di riscattare con ogni mezzo la sua onorabilità, mortificata dal comportamento vergognoso di un governo incapace e delegittimato, che ha umiliato il suo popolo per inseguire oscuri interessi economici prima e personalistici poi. Come per ogni Nazione degna di questo nome, anche per la nostra, di fronte a palesi e gravissime violazioni del diritto internazionale e a un’eventuale illegittima condanna dei nostri soldati, l’intervento militare, sia pure costituendo un’extrema ratio, sarebbe dunque un atto dovuto’’.
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