Prima di recarsi a Piazza Venezia, il Capo dello Stato ha assistito sulla Piazza del Quirinale al cambio della Guardia solenne con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo insieme ai nuovi Presidenti delle Camere giunti precedentemente per i tradizionali incontri di inizio mandato e poi trattenutisi in visita al Palazzo insieme a tanti cittadini.
Il Presidente Napolitano si è, nell'occasione, rivolto al Paese con un videomessaggio: "Festeggiamo oggi - ha detto il Capo dello Stato - come ricorrenza storica il 17 marzo, che nel 2011 ha segnato il compiersi del 150mo anno di vita dell'Italia unita. In quell'occasione, e lungo molti mesi, si sono svolte in tutto il paese innumerevoli celebrazioni, dalle più solenni sul piano nazionale e anche internazionale, alle più semplici e partecipate nelle scuole, in seno ad associazioni di ogni sorta, nei Comuni, nei centri più piccoli, con vaste e calorose adesioni di giovani e di cittadini. Ebbene, è molto importante non dimenticare quel che esse hanno significato : gli italiani si sono mostrati consapevoli di quel che di meglio abbiamo fatto nella nostra storia, e soprattutto di come siamo riusciti a superare momenti difficili e drammatici grazie a un grande sforzo per superare le divisioni tra noi, per unire le nostre energie e volontà. Così superammo le terribili prove della guerra e del dopoguerra, liberandoci dalla dittatura, dandoci con la Repubblica e la Costituzione regole di libertà e democrazia, ricostruendo l'Italia dalle rovine e facendola diventare già 50 anni fa uno dei paesi più sviluppati e moderni in Europa e nel mondo".
"E' per ricordare e rivivere tutto questo - ha aggiunto il Presidente Napolitano nel videomessaggio - che il 17 marzo lo celebriamo, e lo celebreremo ogni anno, come Festa dell'Unità d'Italia. Siamo oggi - noi italiani - credo che lo sappiamo bene, di nuovo in un momento difficile e duro, per l'economia che non cresce, per la disoccupazione che aumenta e dilaga tra i giovani, per il Mezzogiorno che resta indietro, per quel che non va nello Stato, nelle istituzioni, nella politica e che va modificato, che richiede, e già da tempo, di essere riformato".
"Ritroviamo dunque - questo è il mio augurio - come nelle celebrazioni del Centocinquantenario, orgoglio e fiducia, e ritroviamo - ha concluso il Capo dello Stato - il senso dell'unità necessaria. Unità, volontà di riscatto, voglia di fare e stare insieme nell'interesse generale, senza dividerci in fazioni contrapposte su tutto, senza perdere spirito costruttivo e senso di responsabilità".
La Giornata, caratterizzata dall'apertura della "Casa degli italiani", ha visto al Quirinale una straordinaria partecipazione di pubblico sin dalle prime ore del mattino, tanto che si è reso necessario aprire con un'ora di anticipo. Alla fine della giornata si sono calcolati circa 10.000 visitatori tra i quali - appunto - i nuovi Presidenti delle Camere che hanno potuto ammirare per la prima volta insieme alle sale del Piano nobile del Palazzo anche le testimonianze storico e artistiche dei Giardini.
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