(ASI) Le Fiamme Gialle hanno sequestrato in Puglia ed in Calabria 400 tonnellate di olio extravergine di oliva spacciato per made in Italy, ma in realtà proveniente dall’estero. “Una truffa a tutti gli effetti a danno delle famiglie.” – dichiarano Rosario Trefiletti, ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Una vicenda estremamente grave, dal momento che intacca uno degli aspetti più delicati che esistano: quello della sicurezza alimentare, strettamente connesso con l’integrità stessa della persona.
Falsificare l’indicazione di origine è inammissibile. Bisogna prendere provvedimenti esemplari nei confronti dei responsabili di questa frode. Non ci riferiamo solo a “blande” sanzioni amministrative: è necessario disporre l’arresto e la sospensione permanente delle licenze per la produzione. È ora di mettere definitivamente la parola fine a questa condotta vergognosa. Difendere e tutelare il made in Italy, infatti, non significa solo valorizzare la qualità delle eccellenze italiane, ma anche sostenere un settore chiave che riveste un ruolo fondamentale per la nostra economia. In questo senso ribadiamo l’urgenza dell’applicazione della normativa sull’etichettatura, che dispone l’obbligo dell’indicazione di origine per tutti i prodotti alimentari. Un provvedimento fondamentale per garantire il sacrosanto diritto dei cittadini di conoscere con esattezza cosa portano in tavola. Tale normativa, già approvata con ampia condivisione dal Parlamento Italiano, è ottusamente contrastata dall’Unione Europea. Un atteggiamento incomprensibile che va superato al più presto, in modo da poter disporre, anche a livello internazionale, una seria e precisa regolamentazione sull’origine dei prodotti. Questo permetterebbe, finalmente, di contrastare l’ormai dilagante fenomeno di imitazione dei prodotti alimentari italiani, in particolare l’Italian Sounding, il cui giro di affari si stima superi i 60 miliardi di Euro l’anno.
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