(ASI) Condividiamo le perplessità dei Federturismo sulla tassa di soggiorno, da noi sempre fortemente criticata. Come dimostrano i dati sulle presenze in Italia, tale balzello ha contribuito alla contrazione della domanda turistica già fortemente compromessa dalla crisi economica e dal drammatico calo del potere di acquisto delle famiglie.
Oggi emergono forti dubbi circa l’utilizzo dei proventi derivanti da questa tassa che, secondo le intenzioni, avrebbero dovuto essere impiegati per la manutenzione ed il recupero dei beni ambientali e culturali.
A giudicare dallo stato del patrimonio culturale nel nostro Paese e dalla persistenza di molte barriere architettoniche, non sembra proprio che le promesse siano state mantenute.
Lo testimoniano le continue notizie di crolli, deterioramento e degrado di alcuni dei siti più belli e visitati al mondo.
Un patrimonio che dovremmo valorizzare e curare con maggiore responsabilità, facendo del turismo il traino per uscire dalla crisi.
“È questo, infatti, un settore prezioso per l’economia nazionale, il nostro vero e proprio giacimento di “oro nero”, che, al posto di essere sfruttato in maniera adeguata, viene invece penalizzato.” - dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti.
Un settore chiave, che da lavoro a circa il 5% degli occupati totali.
Per questo è fondamentale, nell’ottica di una ripresa economica che punti sulla crescita e sullo sviluppo, prevedere un serio piano per il rilancio del settore turistico, attraverso:
- l’eliminazione della tassa di soggiorno,
- la modernizzazione e l’incremento degli standard di qualità,
- l’attivazione di accordi, sconti, promozioni ed iniziative tese ad incrementare le presenze turistiche.
È fondamentale, inoltre, agire in direzione di una ripresa del potere di acquisto della famiglie a reddito fisso, per scongiurare l’ennesimo calo delle presenze che, in assenza di provvedimenti, appare inevitabile per l’estate 2013.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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