(ASI)Anche noi non siamo stupiti dalle critiche avanzate nei nostri confronti dal Codacons. Purtroppo, ancora una volta, si conferma il sospetto che la vera priorità di tale Associazione sia destare scalpore con notizie eclatanti (spesso poco plausibili e difficilmente attuabili), piuttosto che dedicarsi in maniera prioritaria alla difesa dei diritti dei cittadini consumatori; peraltro, Associazione che, al contrario di noi, ha aderito al famigerato accordo “Patti Chiari” con le banche.
Prima di diffondere il comunicato odierno, inoltre, non si è minimamente curata di leggere la nostra posizione, esplicitata con estrema chiarezza nel c.s. del 3 gennaio che riportiamo qui di seguito:
“[…] Negare i Monti bond per giungere al fallimento di una banca significa danneggiare il sistema paese, i lavoratori coinvolti, nonché gli stessi risparmiatori, come peraltro già verificatosi con il fallimento della Lehman Brother.
Semmai quello che noi nello specifico rivendichiamo, oltre la radicale modifica del sistema finanziario e degli strumenti di controllo, è che quando si eroghino forti somme per i salvataggi, si rivendichi nello stesso tempo non solo il ricambio dei gruppi dirigenti ma anche un vero e proprio processo di nazionalizzazione della stessa banca.” Vogliamo sottolineare, infine, che ci rende solamente onorati essere accomunati ai valori della CGIL.
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