Sì, perché con l'appellativo «Giovani turchi» storicamente si ricorda il partito al potere nel crepuscolo dell'Impero ottomano, l'attuale Turchia, tra il 1915 ed il 1918, che effettuò il primo genocidio internazionale riconosciuto del XX secolo. Una vicenda che ha interessato anche il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale Edoardo Rixi: «In quel tragico periodo vennero barbaramente assassinati un milione e mezzo di persone di etnia armena, la cui unica colpa era quella di essere nati Armeni. Né più, né meno di un'anticipazione dell'olocausto ebraico della Seconda guerra mondiale».
«A tutt'oggi il Governo turco - spiega Edoardo Rixi -, e sottolineo il Governo e non il popolo turco, semplicemente nega che tale orrendo crimine sia avvenuto ed anzi punisce con il carcere chi in Turchia osa solo parlarne, a differenza della gran parte della comunità internazionale che ha ufficialmente riconosciuto tale crimine come genocidio. Nella fattispecie l'Italia con un voto della Camera dei deputati del 17 novembre 2000, sulla scia del Parlamento europeo e dello Stato del Vaticano, ha votato una risoluzione che riconosce il genocidio armeno ed invita la Turchia a fare i conti con la propria storia. O il Pd prenderà immediatamente le distanze da una tale operazione, oppure come Lega Nord non potremo che dichiararci solidali con la comunità Armena italiana nelle sue eventuali future azioni legali».
È stato uno studio dello storico genovese Alberto Rosselli a raccontare con attenzione il massacro degli armeni nel libro «L'olocausto armeno» per il quale è stato condannato dal governo turco. Lo stesso Rosselli ha promosso attraverso i social network una campagna che richiami la corrente Pd a cambiare nome. «Anche per il maggior partito della sinistra italiana c'è un limite morale da non superare - prosegue il capogruppo della Lega Nord - , e questa volta il limite è rappresentato dalla memoria di un milione e mezzo di innocenti massacrati».
Fonte: Il Giornale
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