×
Attenzione
JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
ASI)Dopo l'Imu e il fisco, l'assicurazione per la responsabilità civile auto costituisce una delle principali cause dell'impoverimento delle famiglie italiane. Per questo chiediamo che il prossimo Parlamento affronti la questione procedendo a nazionalizzare il settore attraverso la creazione di una compagnia controllata dallo Stato che riporti i prezzi dei premi assicurativi a costi congrui.
Lo chiede la Confedercontribuenti attraverso una dichiarazione del suo presidente nazionale Carmelo Finocchiaro, che sottolinea come specie nel Sud Italia il possesso di una berlina di piccola cilindrata comporti per una famiglia un esborso annuo pari ad uno stipendio e mezzo. Gli aumenti RC riguardano tutti i veicoli: moto, auto,mezzi di lavoro. Con la nostra proposta non chiediamo la creazione di un "carrozzone pubblico" ma di una società che operi nel rispetto della normativa sulla responsabilità civile auto e che applichi tariffe congrue e calmierate. Lasciare la questione aperta, aggiunge Finocchiaro, sta portando inevitabilmente ad un incremento dell'illegalità, come ormai dimostrano le statistiche sulla circolazione di auto prive di copertura assicurativa.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione