In Francia, paese dove il sentimento patriottico è forte, l'eco di questa notizia non è stato affatto negativo. La legge in questione è stata dichiarata incostituzionale già a fine dicembre 2012 dal Consiglio costituzionale, per “mancanza di uguaglianza rispetto agli oneri fiscali”. E' seguito un effetto domino tra le eccellenze d'Oltrealpe.
Brigitte Bardot è solo una dei molti ricchi che hanno dichiarato di voler seguire Depardieu in Russia. L'icona hollywoodiana è una nota testimonial animalista, e ha ritenuto le politiche di tutela di Putin molto umane. E Bernald Arnault, l'uomo più ricco di Francia, proprietario di Louis Vuitton, ha avviato le pratiche per il cambio di residenza in Belgio.
In Italia invece la notizia è stata accolta con veleno da Nichi Vendola, leader di Sinistra e libertà. Il 7 gennaio, prima dalle pagine dei social e poi nella trasmissione Rai Unomattina, Vendola ha dichiarato che il rigore è giusto quando è applicato ai ceti privilegiati, e che i super ricchi come Depardieu, che scelgono l'esilio per non pagare le tasse di Hollande, possono letteralmente “andare al diavolo”. E ha aggiunto: “Il diavolo ha le sembianze di Putin, dunque Depardieu è andato nella direzione giusta”.
Le critiche alla legge Hollande vertono su due aspetti. Uno è il gettito poco significativo di tale imposta. Sono solo 30mila i francesi che dichiarano un milione di reddito annui, e la cifra si ridurrebbe notevolmente per le numerose esenzioni.
Il secondo aspetto riguarda la perdita di capitale umano ed economico: l'esilio di industriali e noti brand, nonché dei ricchi in generale, non ha alcuna ripercussione positiva sui “normali” e i “poveri” che restano in patria. Anzi, il gettito totale delle imposte risulterebbe pesantemente ridotto. Un aspetto economico che non è stato affatto analizzato dal leader della sinistra italiana.
Maria Giovanna Lanotte – Agenzia Stampa Italia