Gli ultimi decreti hanno introdotto un termine di prescrizione di cinque anni per i viventi e dieci per i deceduti. Questo significa che almeno l’80% delle persone che hanno contratto HIV e epatite C a seguito dell’utilizzo di prodotti infetti, tra loro emofilici, talassemici, politrasfusi, vaccinati e altri, è escluso dal diritto ad un giusto risarcimento. Per la FedEmo, un provvedimento normativo ad hoc da parte del Ministero della Salute, promesso alle Associazioni dei pazienti nel corso di un incontro lo scorso 2 febbraio, avrebbe sanato, almeno in parte, questa triste pagina della storia sanitaria e giudiziaria del nostro Paese. “Siamo estremamente delusi per come si chiude quest’anno – aggiunge Calizzani - A nulla è servita l'interrogazione urgente alla Camera a firma dell’On. Donata Lenzi (Area Territorio, Cultura e Sociale XII Commissione Affari Sociali), a cui l’esecutivo ha dato una risposta che riteniamo assai insoddisfacente. Una risposta che non rende affatto giustizia a chi ha perso un fratello, una sorella, una madre, un padre, un figlio per una colpa che non ha commesso!”. La denuncia della FedEmo arriva nel giorno della notizia dell’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità che elimina l'obbligo dei controlli da parte di AIFA su plasma e prodotti intermedi importati da Canada e Stati Uniti, quantunque destinati a Paesi Terzi.