Nel frattempo cambiano le strategie comunicative online di Bersani, il quale ha più che raddoppiato il numero di tweet giornalieri: rispetto ad un media di 7,9 tweet al giorno, dall’inizio del dibattito televisivo alle 13 di giovedì, ha spedito ben 17 tweet. Renzi dal canto suo continua a guadagnare moltissimo in termini di fan e follower: dal 27 al 29 novembre ha incrementato di oltre 8.000 fan su Facebook e 5.300 follower su Twitter raggiungendo circa 215.000 fan su Facebook e 227.000 follower su Twitter. Per Bersani l’incremento è stato di circa 530 fan su Facebook e 1.900 follower su Twitter, raggiungendo oltre 84.500 fan su Facebook e 160.000 follower su Twitter.
Per quanto riguarda Renzi, il tweet che ha ricevuto maggiore attenzione da parte dei follower è stato quello relativo al taglio dei costi della politica: “Soltanto una classe politica che fa tagli per se stessa è in diritto di tagliare per gli altri” (756 retweet). Per Bersani, invece, si è ottenuto il massimo effetto di amplificazione quando ha evidenziato la necessità di affrontare la politica con la prospettiva della gente comune: “ho incontrato #Lucrezia, a Natale vuole bambola e stipendio per mamma. Per cambiare guardo il mondo con quegli occhi” (138 retweet). Si conferma lo stile assertivo di Renzi e quello più empatico-emozionale di Bersani.
Utilizzando la sentiment analysis per indagare le opinioni espresse verso i candidati, sembra emergere (su un numero totale di tweet pari più di 3.081 per Renzi e 1757 per Bersani) che la trasmissione televisiva di mercoledì sera abbia aumentato su Twitter il consenso positivo per Bersani: nella giornata di mercoledì questo si attestava al 45%, mentre giovedì – fino alle 13 – è cresciuto al 48%; dal canto suo Renzi passa dal 43% di mercoledì al 36% di opinioni positive nella giornata di giovedì (fino alle 13). Sembra dunque che gli “opinionisti della Rete” la pensino diversamente dai notisti politici della carta stampata, i quali hanno attribuito un leggero vantaggio a Renzi.
“Il dibattito online sulle primarie del centro-sinistra – dichiara Giuliano Noci, ordinario di Marketing del Politecnico di Milano - evidenzia – per qualità e quantità – quanto sia importante per i candidati sviluppare una vera e propria piattaforma di comunicazione multicanale. Questo vuol dire che a differenza dei “tempi che furono” in cui ce la si “cavava” con un’intervista al telegiornale e/o ad un talk show o sulla carta stampata, ora, per vincere, è necessario che il candidato diventi esso stesso un broadcaster in grado di: veicolare ai suoi potenziali elettori messaggio chiari e coerenti, reagire in tempi rapidi alle sollecitazioni provenienti dagli internauti nonché assumere una capacità di ascolto. Il web diventa insomma un ulteriore teatro (permanente) in cui vanno in onda continui comizi elettorali; con importanti differenze: dai discorsi fiume ai messaggi brevi, dai monologhi al dialogo continuo, da una comunicazione che dura il tempo della ripresa televisiva o della giornata in cui il quotidiano viene pubblicato ad una presenza indelebile (nel tempo) di quanto si è postato sul web. Cambia dunque molto la vita del candidato; ma questa è la rete e nessuno può permettersi di evitarla.”