(ASI) La scelta della scuderia Ferrari di F1 di esporre sulle proprie auto la bandiera della Marina Militare Italiana durante il prossimo Gran Premio in India provoca polemiche nel Paese asiatico. Un'associazione di pescatori indiani, secondo quanto riporta il quotidiano The Hindu, ha protestato contro la decisione.
"Il fatto che abbiano permesso di mettere la bandiera italiana sulle vetture è un affronto alla società indiana e una sfida alla nostra comunità" ha detto il presidente T.Peter che guida il Forum Nazionale dei Pescatori che ha sede nella città di Trivandrum. il giornale Mint (affiliato al Wall Street Journal) si domanda polemico: "Chi sono le vere vittime qui? I due militari che tutto sommato stanno affrontando un processo equo oppure i due pescatori che sono stati uccisi?". Si espone sulla vicenda anche il ministero degli Esteri indiano, tramite il portavoce, Syed Akbarrudin, il quale ha così sintetizzato il pensiero indiano: "Come è noto - ha detto - la questione (dei marò) è in mano ai giudici e la giustizia indiana avrà il suo corso", ma "utilizzare eventi sportivi per promuovere cause che non sono di natura sportiva significa non essere coerenti con lo spirito dello sport come ce lo immaginiamo". Il presidente della casa di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo, prova a stemperare gli animi indiani affermando che da parte della Ferrari si tratta di un "piccolo contributo, con grande rispetto delle autorità indiane, perché si trovi una soluzione alla vicenda attraverso il dialogo".
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono i destinatari del gesto di solidarietà della Ferrari. I due marò italiani sono detenuti in un carcere indiano da oltre otto mesi, prima in carcere e ora in libertà dietro cauzione. Si trovano nello Stato indiano del Kerala in attesa che la Corte Suprema indiana pubblichi la sentenza sui ricorsi presentati dall'Italia in merito sia alla incostituzionalità dell'operato del governo del Kerala sia alla giurisdizione sull'incidente che in base alle leggi internazionali deve essere italiana.
Redazione Agenzia Stampa Italia