(ASI) Altro che "studente ripetente", si mettano a confronto i voti di laurea. Pier Luigi Bersani prende la parola in Aula per la dichiarazione di voto a nome del Pd sulla riforma dell'Università e polemizza con il ministro dell'Istruzione: "Mi rivolgo al ministro Gelmini, vedo che non gradisce che io vada sui tetti. Primo, vorrei confermarle che io vado e andrò davanti ai cancelli di una fabbrica in crisi, all'Asinara dove ci sono operai da ascoltare e sui tetti, dove andavo anche da ministro.
Secondo - aggiunge - vedo che il ministro Gelmini mi dà dello studente ripetente: io domani metterò su internet i voti di tutti gli esami di laurea, mi aspetto che il ministro Gelmini faccia altrettanto, compreso il giro turistico a Reggio Calabria...".
Una battuta che arriva dopo 24 ore in cui il governo è andato sotto due volte sulla riforma, la Gelmini si è detta pronta a ritirare il disegno di legge, le proteste degli studenti coinvolgono tutta l'Italia e il segretario del PD è salito sui tetti della facoltà di Architettura a Roma per condividere la protesta dei ricercatori colpiti dai tagli del ddl Gelmini.
E il voto finale di Montecitorio sul provvedimento, che era atteso nel pomeriggio, slitta a martedì, poi il ddl passerà al Senato. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, dopo la nuova battuta d'arresto alla Camera, ha riferito che "se saranno votati emendamenti il cui contenuto stravolge il senso della riforma, mi vedrei costretta a ritirarla". Bersani coglie al volo l'idea del ministro: "Gelmini ritiri subito il ddl e iniziamo a discutere come correggere alcune distorsioni di questa legge e come trovare risorse per sostenere il diritto allo studio e alla ricerca".
Dario Franceschini, capogruppo del Pd, ha commentato così il risultato: "I numeri per la sfiducia ci sono: si tratta solo di verificare la volontà politica di far cadere il governo".